"Ieri ho sentito il ministro dello Sport dire che bisogna pensare alla tutela della salute ma poi li si fa correre nei parchi in mezzo alla gente anziché nei centri sportivi con le dovute misure. Non so quale sia il suo scopo, di certo non è aiutare il calcio. Alla luce delle decisioni prese la sensazione è di essere discriminati". Dopo mesi di silenzio, il ds della Lazio Igli Tare rompe gli indugi e assume una posizione dura nei confronti del ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora sul mancato via libera agli allenamenti per il calcio. "Non mi riesco a spiegare perché squadre come Juventus ed Inter non prendano posizione", spiega a Lazio Style Radio. 

"Siamo rimasti sorpresi, finora abbiamo rispettato ogni decisione assunta dal Governo, ci sembrava ovvio che il 4 maggio potesse rappresentare il punto di partenza. Ci sentiamo discriminati, aiutare il calcio non è lo scopo del Ministro, l’attività sportiva è ferma da due mesi, ognuno di noi si sta sacrificando ma c’è qualcosa che non quadra - ha continuato il ds biacoceleste -. Il calcio ricopre un ruolo sociale per il paese, non vogliamo riaprire gli stadi, non ci sentiamo penalizzati perché stiamo lottando per lo Scudetto, ci sono ancora 12 partite da giocare è un discorso utopistico, è bene concludere il campionato per il bene del sistema. È arrivato il momento di assumere una determinata posizione, in altri paesi si va chiaramente verso la ripresa ed è stato stilato un protocollo che poi dovrà essere rispettato pedissequamente”.

Sezione: News / Data: Lun 27 aprile 2020 alle 15:24 / Fonte: ANSA, Calcioefinanza.it
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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