Anche Mario Sconcerti, sul Corriere della Sera, ha analizzato il giro di boa della A. "L'Inter ha perso la metà delle ultime 6 partite. Una gara su due. Segno di un problema serio che ha poco da spartire con la sfortuna. L’Inter non è in crisi, ha alcuni problemi di base. A volte li supera con i colpi dei singoli, altre volte vince spontaneamente, altre volte no. Per attaccare, per diventare pericolosa, ha bisogno di allungarsi, di perdere equilibrio. Deve inseguire i suoi solisti a scapito dei metri di recupero nella propria difesa. Questo spiega perché perda quasi soltanto in casa: perché in casa la sua difesa conta meno, è più attaccabile, è la quadra che offre più spazi. In casa conta molto anche la qualità del centrocampo e Mancini non ne ha mai trovato veramente uno. Non credo gli piaccia nemmeno l’ultimo. Brozovic è interessante per come cuce il campo, secondo me è il più plausibile. Medel non è il regista di una grande squadra (e nemmeno Melo), Kondogbia sappiamo dal primo giorno che ha limiti di lettura. Tutti insieme fanno ancora un esperimento, non un reparto. Quello che aiuta l’Inter è la compattezza, stare vicini aiuta tutti a sbagliare meno. Ma quando devi vincere e magari hai anche voglia di farlo, senti dentro che la giornata è da fantasia, dimentichi qualche metro in avanti e qualcuno indietro, diventi improvvisamente lungo. È quello che è stata l’Inter in queste ultime partite. Non è un problema di gioco. Col Sassuolo l’Inter ha giocato bene, ma ha fatto stare ampiamente in partita l’avversario. Per risolvere il problema sarebbero serviti grandi attaccanti. L’Inter ne ha di ottimi (e va bene così), ma non di grandi. Ogni piccolo limite in sostanza insegue se stesso e diventa un confine. In questo momento l’Inter è decisamente dietro nel gioco a Napoli e Juve".

Sezione: News / Data: Lun 11 gennaio 2016 alle 16:53 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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