La storia di Armando Picchi, storico capitano dell’Inter, approda in teatro, al castello Pasquini in uno spettacolo comico e intenso. Il calciatore e l’uomo, il capitano e il sognatore: 171 centimetri, 71 chili, il 41 di scarpe. La storia di Armando Picchi approda sul palco del Castello Pasquini, a Castiglioncello dove il 19 marzo alle 21,15 nella sala del camino andrà in scena lo spettacolo di Mo-wan teatro Picchi scritto a quattro mani da Michele Crestacci , che ne è anche il protagonista, con Alessandro Brucioni, che ne cura la regia. Una famiglia di marinai, un nonno anarchico e l’altro repubblicano.

Armando Picchi portò nell’Inter di Herrera e di Moratti tutto lo spirito ribelle e combattivo ereditato dalla sua terra, Livorno e dalla sua famiglia. Quello spirito fece il cemento fortissimo di una squadra italiana che vinse tutto al mondo, vanto della Milano, capitale emergente della società industriale. Dopo Modigliani e Caproni, Picchi chiude la trilogia di personaggi celebri livornesi che Michele Crestacci e Alessandro Brucioni hanno scelto per raccontare lo spirito di Livorno.

Attraverso una narrazione comica e intensa viene ricostruito il percorso umano e professionale del calciatore Armando Picchi. Un simbolo di serietà, fedeltà e sacrificio. Un allenatore in campo, un punto di riferimento per la squadra nello spogliatoio, un uomo forte pronto al sacrificio: un capitano. Lo spettacolo Picchi è un ritratto che passa dalle prime partite sul mare di Livorno alla indimenticabile finale di Coppa Campioni a Vienna del ‘64, dal boom economico alla rivoluzione sessuale del ’68, dal tenero incontro con l’amore alla drammatica vicenda personale che lo condusse alla morte

Sezione: News / Data: Gio 19 marzo 2015 alle 04:30 / Fonte: iltirreno.it
Autore: Marco Lo Prato / Twitter: @marcoloprato
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