Intervistato in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport, José Couceiro, il tecnico che al Vitoria Setubal ha introdotto Joao Mario al mondo dei grandi nel 2014, ha parlato estesamente del nazionale portoghese campione d'europa in carica con la sua nazionale. Ecco le sue parole: 


Quando è arrivato da lei a Setubal, cosa aveva notato di lui?
"Aveva un talento indiscutibile e infinito, possedeva un’intelligenza sopra la media dentro e fuori dal campo. Era semplice confrontarsi con lui perché capiva il gioco meglio e prima degli altri".

Stefano Pioli, nel 4-2-3-1, lo vede davanti alla difesa o come trequartista. Ma qual è la sua migliore posizione? "Quella su cui sta lavorando Pioli, nella zona centrale. Poi si può disquisire se dietro alla prima punta, dove lo vedo meglio, o se davanti alla difesa. Ma comunque nel cuore del gioco". 

Ha vinto un Europeo partendo larghissimo a sinistra…
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Certo, quando è senza palla. Osservate i movimenti. In fase di non possesso è largo, poi la riceve e cerca di convergere. È la sua natura. Lui è un numero 8, un giocatore box-to-box che può giocare anche nel 4-4-2 o al 4-3-3. Lui è resistente, ha una fisicità che lo rende impermeabile agli urti. La velocità non è la sua caratteristica principale. Ma lui è veloce con la palla tra i piedi. Può sembrare un paradosso, ma va più forte con il pallone che senza".

Diventerà un grande giocatore?
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È già un top player. Uno dei migliori giocatori per il futuro. L’anno prossimo, nella sua seconda stagione italiana, avrà un adattamento più veloce. Lui ha una mente aperta, apprende rapidamente. E avrà capito il calcio italiano che è molto più tattico e con molte più transizioni rispetto a quello portoghese. Un altro paradosso: se fosse andato a giocare nel Barcellona, avrebbe avuto un inserimento più semplice perché il gioco è più simile alla sua formazione".

Siete rimasti in contatto?
"Ci sentiamo, è felice della scelta, non ha rimpianti di aver accettato l’Inter anche se gli capita di stare in panchina. Ha capito, maturerà anche così". 

E’ stato giusto quindi spendere 45 milioni per il suo cartellino?
"Il prezzo lo fa il mercato, non so se sia una valutazione corretta. Ma lo volevano in tanti: in Inghilterra, in Spagna e anche in Russia. E poi faccio un ragionamento: se Pogba è stato pagato 105 milioni dal Manchester United, dico che i 45 spesi dall’Inter per Joao Mario sono un grandissimo affare". 

Sezione: News / Data: Lun 27 marzo 2017 alle 09:15
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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