"Continuiamo a ripetere le stesse cose, rischiamo di essere ripetitivi: i campionati di calcio ricominceranno nel momento in cui ci sarà la garanzia e la tutela della salute degli atleti e degli addetti ai lavori". Così il presidende della FIGC Gabriele Gravina ai microfoni di 'Sky Calcio Club' in onda su Sky Sport. "Siamo in contatto continuo con il ministro Spadafora, il 15 abbiamo una riunione importante del nostro comitato scientifico federale. Comunicheremo la procedura a tutte le leghe, inizieremo a fine mese, mi auguro, i controlli e poi partirà la vera e propria procedura di preparazione e allenamento, l'auspicio è poi ripartire con il calcio giocato".

Ripartire appena si può: è questo il concetto.
"Esattamente, noi siamo nelle condizioni di dover rispettare le indicazioni del nostro governo: non possiamo rischiare ma abbiamo anche una esigenza, finché non ci sarà impedito, cioè di definire i nostri campionati. La mancata definizione dei nostri organici sarebbe una cosa molto negativa per il nostro calcio".

C'è l'ipotesi di avvalersi di "zone sicure"?
"L'idea è rispettare le strutture in uso alle singole società, se non sarà possibile troveremo soluzioni alternative".

Luglio, agosto, settembre: c'è un limite per la ripresa del campionato?
"Non abbiamo scadenza, la FIFA ha stabilito un principio generale, ci adegueremo alle indicazioni internazionali e del nostro comitato tecnico-scientifico. L'idea comunque è completare i campionati".

L'importanza sociale del calcio è evidente: pensa possa essere un raggio di sole per l'Italia?
"Non lo dico io, è nella storia del calcio italiano: ha sempre rappresentato un momento di aggregazione e passione. Ho sentito tante affermazioni fuori luogo che dobbiamo evitare. Fino a che i nostri esponenti non troveranno un terreno comune sarà tutto più complicato, dobbiamo dare un messaggio di speranza".

Sezione: News / Data: Dom 12 aprile 2020 alle 21:15 / Fonte: TMW
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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