Dici Fabio Galante e ti torna in mente il gol al Napoli. Il motivo? La sua capocciata aprì le porte al 2-0 in quell'ormai famigerato 18 ottobre 1997, data dell'ultimo successo nerazzurro al San Paolo in campionato. Venti anni fa. "Sì che lo ricordo quel gol: fece quasi tutto Simeone. Colpo di testa, miracolo di Taglialatela, ancora Diego di testa per me: dovevo solo spingerla dentro - ricorda l'ex centrale nerazzurro -. E riuscirci stavolta sarà durissima: dunque, la classica partita che piace a Luciano".

Cosa le ha raccontato Spalletti di questa sua Inter?
"Che è un gruppo che lo segue al 100 per cento: quando è così, tira fuori il meglio da tutti quelli che allena".

Una similitudine fra questa Inter e la sua che vinse a Napoli vent’anni fa?
"Anche in questa mi pare che ognuno giochi per l’altro: vedo gente che si aiuta, tutti vanno dalla stessa parte".

Conoscendolo: cosa dirà Spalletti alla squadra prima di Napoli-Inter?
"Non abbiamo fatto ancora nulla, dopo questa partita potremmo dire di aver fatto qualcosa: giochiamocela".

Ma oggi è possibile giocarsela, con questo Napoli?
"Hanno giocate ormai anche leggibili, il problema è a che velocità le fanno: prepararsi è relativo, pur con tutta la bravura di Martusciello nel curare la fase difensiva. C’è solo una strada: alta intensità e concentrazione per 95’, provare a non farli ragionare".

Da ex difensore: oggi è più dura affrontare Mertens o Icardi?
"Io avrei avuto più problemi con Mertens, che forse è più imprevedibile. Ma Icardi è più importante per l’Inter di quanto Mertens sia per il Napoli".

Dove si decide Napoli-Inter?
"Come, più che altro: credo con un episodio, una giocata individuale. Perché Sarri e Spalletti a livello tattico la prepareranno alla perfezione, non sbaglieranno una mossa".

Sezione: News / Data: Sab 21 ottobre 2017 alle 11:52 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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