Un grande ex di entrambe le squadre parla del confronto di questa sera tra Genoa e Inter: Osvaldo Bagnoli, il 'mago della Bovisa' artefice del miracolo Verona campione d'Italia del 1985, analizza i temi del recupero di Marassi. "L’Inter sta pagando le fatiche di tanti anni di vittorie e giocatori stanchi, oltre alla carta d’identità che va avanti. Anche la mia Inter era un po’ così… Avevo cinque nazionali, ma Zenga, Bergomi e Ferri erano già a fine carriera, Berti e Bianchi sempre infortunati. E pure noi avevamo il problema del gol, meno male esplose Ruben Sosa”.

Già, Ruben Sosa, la scoperta di Bagnoli: “Quando arrivò era la quarta punta inizialmente e giocava ala sinsitra. Ma Pancev, come ben sapete, doveva essere ma è stato un’altra cosa, Schillaci andava a sprazzi, Fontolan segnava poco, e Sammer che si sapeva fin da subito sarebbe andato via a metà stagione. Decisi di lanciare Ruben, lo misi centravanti e fece venti gol, noi uno splendido ritorno e  arrivammo secondi". E oggi, il suo connazionale Diego Forlan potrà essere il suo erede? “Chissà… Le qualità le ha, anche se ha anche 32 anni. Certo, va detto che ci sono giocatori che a quell’età hanno già dato e altri più longevi. A mio avviso serve maggiore convinzione, con un filotto di vittorie. Se ritrovano convinzione quelli dell’Inter sono campioni, hanno orgoglio e possono risalire. Non credo siano appagati, un campione non lo è mai”.

Sezione: News / Data: Mar 13 dicembre 2011 alle 12:13 / Fonte: Calciotime.com
Autore: Christian Liotta
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