Dal proprio spazio su Virgilio Sport, Gianluca Di Marzio ha spiegato i legami dell'avvento dei cinesi con Lucas: "Branca sicuramente già sapeva. Che in Brasile avrebbe ricevuto la notizia dei cinesi. I cinesi all'Inter. Non a giocare, ma a mettere denaro fresco e liquido. E non solo per costruire il nuovo stadio. Magari anche per presentarsi con un biglietto da visita così, di nome Lucas. Ecco perché Branca è partito in fretta e in segreto, le prime indiscrezioni filtrate quando lui era già a San Paolo da almeno un giorno, giusto il tempo per lavorare in silenzio qualche ora, senza dover spegnere il cellulare per le chiamate dei giornalisti. A cui peraltro risponde poco anche quando il telefonino è acceso. Soldi cinesi per un brasiliano: non è una filastrocca, ma la rapida e inevitabile sintesi di una mossa ufficializzata ieri sera, quella dell'ingresso in minoranza di investitori ricchi e sorridenti, almeno nelle prime foto con Moratti. Serviranno per lasciare San Siro e giocare in una nuova casa. Serviranno anche per aumentare il fatturato e limitare l'esposizione con le banche. In poche parole, il presidente sarà più libero di spendere. Anche e soprattutto per Lucas. Da tempo ormai il desiderio mica tanto nascosto dell'Inter. Di Moratti e Branca, Ausilio e Strama.

La missione brasiliana (l'ennesima: sarà quella giusta?) servirà per provarci sempre più seriamente. Più con il San Paolo che con il giocatore. Perché Lucas infatti ha già detto sì da un pezzo ai dirigenti nerazzurri. Con la collaborazione di Ribeiro, l'agente che spalleggia l'Inter e sbatte contro il San Paolo. L'uomo che Branca avrà sicuramente visto nei suoi primi appuntamenti brasiliani, visto che Ribeiro ha lasciato Londra e le Olimpiadi in particolare per questo. Magari anche per verificare presunti inserimenti del Psg o sondaggi del City, la concorrenza e il prezzo aumentano senza sosta. Ecco perché i cinesi sono i benvenuti. A Spalato, dove oggi l'Inter gioca in Europa League. E in Brasile. Vero Branca?".

Sezione: News / Data: Gio 02 agosto 2012 alle 15:24
Autore: Fabrizio Romano
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