Intervistato da Radio Nerazzurra, il presidente della Federazione Ciclismo Italiana Cordiano Dagnoni, grande tifoso dell'Inter, si esprime a tutto tondo sull'attualità interista partendo dai retaggi dell'ultimo Inter-Juventus: "Sembrerò di parte, ma quella mano sul goal c'era; magari noi non siamo stati al massimo della prestazione, ma la sconfitta brucia sempre. Quando dici alzo le mani, si parla di Juventus. Cosa manca all'Inter? Manca un po' di verve, la vedo un po' altalenante, è decisa e determinata nelle partite che contano e rilassata in quelle facili. Questa cosa non è bella, ci vorrebbe sempre un po' di determinazione. La cosa mi spiace, perché se si vincono partite importanti il potenziale c'è ma poi non si possono perdere partite banali". 

Si parla poi di Nicolò Barella: "Quest'anno ha avuto un rendimento senza infamia e senza lode, non ha entusiasmato sempre, ma il suo l'ha fatto. Lo guardo con molta attenzione perché da presidente di una federazione guardo sempre le prestazioni degli atleti italiani. Oltretutto, Gabriele Gravina mi ha regalato la maglia della Nazionale proprio di Barella... Sei italiani in ogni squadra di Serie A? Con me sfondate una porta aperta. Faccio il paragone col ciclismo: io dico sempre che non è vero che non abbiamo atleti di vertice, ma non abbiamo squadre italiane e quelle straniere danno più importanza ai loro corridori. Nel calcio invece non si dà priorità ai nostri ragazzi, perché c'è un mercato incontrollabile e sembra più figo avere più stranieri".

Le piace Simone Inzaghi?
"Ritornerei a dare la valutazione data all'Inter in generale: poca verve anche lui, molto altalenante; deve essere più motivatore, più aggressivo. A volte lo vedo un po' troppo rilassato, da sportivo mi aspetto un po' più di determinazione. Poi quando tutto va bene sono tutti bravi, quando si perde va trovato un colpevole. Ma l'allenatore riflette la squadra, troppo molle in alcune situazioni".

Ci sono giocatori dell'Inter che però non fanno parte del progetto, come ad esempio Skriniar o Lukaku. Quanto può incidere nel lavoro della squadra?
"Skriniar è vittima di un mercato che propone ingaggi incontrollabili, per cui davanti a certe cifre la società deve alzare le mani e lasciare andare l'atleta, Lukaku è arrivato quasi di passaggio perché per le prestazioni che ha fatto forse sarebbe meglio che torni al Chelsea. L'attaccamento alla maglia di una volta è ormai sempre più difficile, si spera sempre di trovare una bandiera come lo è stato Javier Zanetti".

Cosa ne pensa dello stadio nuovo?
"Prima si parlava di un aria a Pioltello, che tra l'altro è il mio comune quindi sarebbe stato perfetto per me. Poi si è parlato di Sesto San Giovanni, ora di altre aree. Però si continua a parlare e non si fa mai niente, speriamo si faccia perché è importantissimo". 

Sezione: News / Data: Ven 24 marzo 2023 alle 12:22
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
vedi letture
Print