Il caso Super League diventa l'oggetto di una serie tv promossa dalla piattaforma Ott Apple+. Tra le varie voci raccolte, c'è anche quella del presidente della UEFA Aleksander Ceferin, che ha raccontato come è nata e poi naufragata l'amicizia con l'ex presidente della Juventus Andrea Agnelli: "L’ho conosciuto ancora prima che diventassi presidente dell’UEFA. In seguito lui lo è diventato dell’ECA, pochi mesi dopo la mia elezione e questo ci ha portato a lavorare uno accanto all’altro per molti anni. Mi sembrava un brav’uomo, umile nonostante le sue origini e la status della sua famiglia. Siamo diventati amici. Ci siamo anche incontrati con le rispettive mogli e qualcuno iniziava a insinuare che eravamo troppo vicini visto le cariche che ricoprivamo, ma io ho sempre difeso la nostra amicizia. Ho parlato spesso con Agnelli delle riforme fra le tante cose ed era un argomento che affrontavamo praticamente ogni giorno. Discutevamo a lungo per trovare un equilibrio e una soluzione per tutti. Alla fine abbiamo trovato un accordo che faceva bene sia alla UEFA che ai club e trovarlo, quando c’è un’industri che genera 40-50 milioni annui, è semplicemente un miracolo. Quando mi ha chiesto di essere il padrino di sua figlia, ne ero fiero, significava che c’era un rapporto di affetto e fiducia".

Poi, arriva il momento del clamoroso annuncio:  "Eravamo pronti a proporre la riforma della Champions al comitato esecutivo e mi stavo preparando per andare in macchina in Svizzera, ci avrei messo 8 ore, ma ero convinto che fosse una passeggiata e quindi ho deciso di guidare. Quel sabato 17 aprile mi sono alzato presto, quindi, poi ho ricevuto una telefonata da un esponente del settore che mi informava che era tutto pronto per la Superlega e che l’avrebbero annunciata quel giorno o al massimo quello dopo. Ero molto arrabbiato. Ho subito chiamato Agnelli e gli ho detto che avevo sentito parlare di Superlega. Lui mi ha detto che non era vero, che erano solo dei rumors. A quel punto gli ho risposto di indire una conferenza stampa per smentire il tutto e ribadire che ECA e UEFA erano uniti verso la riforma del calcio. Lui mi disse che non c’era nessun problema e mi ha chiesto di preparare una bozza di comunicato da fargli avere.  Poi però non sono più riuscito a contattarlo, ho chiamato la moglie e me lo sono fatto passare. Lui mi ha detto che il comunicato non era granché e che voleva cambiare dei passaggi. Mi ha detto cambio un paio di cose e ti richiamo. Dalla voce sembrava agitato ma volevo convincermi che era solo una mia paranoia ingiustificata. Non mi ha richiamato, ho provato a richiamarlo due ore dopo ma il telefono era staccato, ho capito che si stava nascondendo. Non mi aveva detto la verità, ho capito che mi aveva tradito. In tanti mi hanno detto “sei sicuro di poterti fidare di lui” e non li ho ascoltati, ero accecato dall’essere suo amico. Non puoi mentire così nemmeno negli affari, c’è un codice di condotta. Per me questo trascende ogni moralità. Dovete capirmi, non voglio parlare molto di lui. Ho cancellato quell’uomo dalla mia vita, certi tradimenti non si possono dimenticare. Bisogna ammettere i propri errori, così come le nove squadre che hanno abbandonato il format (compresa l'Inter, ndr) hanno ammesso il loro errore di entrare in un progetto fasullo, io posso ammettere di avere avuto un falso amico". 

Sezione: News / Data: Ven 13 gennaio 2023 alle 20:15 / Fonte: Calciomercato.com
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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