"Super League? Se n’è parlato, siamo in contatto costante con i calciatori della Serie A e ci siamo sentiti. Il fatto di non essere stati coinvolti ci ha colpito negativamente. Le modalità con cui sono state prese certe decisioni ci hanno fatto riflettere molto". Lo ha detto Umberto Calcagno, presidente dell'Assocalciatori, nel corso di un'intervista esclusiva rilasciata a Radio Marte.

Calcagno, in seguito, si è espresso così sul tema dei giocatori strapagati in un sistema sempre più in crisi: "Si fa presto a fare questo ragionamento. Oggettivamente si è sperperato una ingente quantità di risorse, nell’ultimo decennio sono cresciute situazioni debitorie. Credo che si debba porre un freno e i futuri controlli devono dirci chi può spendere e fare calcio ad alti livelli, anche in massima serie. Però dovemmo anche cercare di capire che soltanto il calcio apicale può creare nuove risorse da distribuire. Oggettivamente è anche offensivo dire le società come dovrebbero amministrare. Di certo rispetto ad altri contesti abbiamo società meno patrimonializzate. Ma queste cose non si possono imputare ai calciatori". 

Ecco perché, secondo il numero uno dell'Aic, serve concentrarsi sulla distribuzione delle nuove ricchezze: "Dobbiamo capire intanto come dare meglio i soldi rispetto al passato e poi concentrarci anche sul numero di partite che vengono giocate. Non possiamo pensare di continuare ad aumentare gli impegni. Già prima della pandemia eravamo arrivati a un livello di partite giocate annualmente che non può continuare così. E si parla anche si aumentarle. Occorre una linea comune perché tutti quanti noi dobbiamo massimizzare i risultati ma al tempo stesso preservare la salute dei grandi calciatori. Analizzato da dove derivano i problemi dobbiamo capire, tutti insieme, qual è la migliore maniera per andare avanti. La cosa sbagliata della Super League è stata soprattutto la modalità". 

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Sezione: News / Data: Mar 27 aprile 2021 alle 16:21
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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