La realtà è ben diversa dal sogno. Lo sa bene Alessio Cerci, che aveva immaginato tutto un altro percorso in rossonero. "Alessio sta finendo in naftalina. Tredici minuti con l’Empoli, nove col Cesena. Ovviamente non si può parlare in senso stretto di patti disattesi, perché un allenatore deve essere libero di decidere i titolari più funzionali alla sua idea tattica: però le premesse con cui Cerci era sbarcato a Milano erano ben altre - ricorda la Gazzetta dello Sport -. L’umore adesso è segnalato ai minimi termini. Amarezza mista a un grande rabbia. Cerci, racconta chi gli sta vicino, si sente sedotto e abbandonato. Pensava a un altro scenario, proprio perché il suo è stato un acquisto assolutamente mirato e fortemente voluto. Ed è anche infastidito dal fatto che le esclusioni possano essere motivate per questioni di tenuta atletica. Lui sente di star bene e si sente pronto. Dopo la partita col Cesena si è messo a rapporto da Inzaghi: Alessio ha chiesto spiegazioni sulla seconda panchina consecutiva, Pippo ha risposto che tutte le sue scelte sono fatte in funzione del bene della squadra. Poco gradito, da parte del giocatore, anche il fatto di dare il cambio a un compagno, Menez, uscito facendo (giusta) passerella davanti a San Siro. L’amarezza in realtà covava già da un po’: fino a venerdì, infatti, nelle prove di campo a Milanello Alessio era stato fra i potenziali titolari. Il sacrificato sembrava Menez. Sembrava. Sabato Cerci ha capito che probabilmente il francese, al di là delle prove tattiche, aveva ricevuto qualche rassicurazione. E quindi si è sentito tradito".

 

Sezione: L'avversario / Data: Mer 25 febbraio 2015 alle 12:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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