Dopo il triplice fischio del lunch match della Sardegna Arena, Eusebio Di Francesco si sofferma davanti ai microfoni di Dazn per un'analisi a caldo della prestazione del suo Cagliari contro l'Inter.

Qualcosa da rimproverare ai suoi?
"Sono straconvinto che hanno dato tutto, poi i discorsi tattici li lasciamo da parte. Nel momento in cui la partita sembrava indirizzata, al di là delle scelte di Conte, abbiamo preso gol su calcio angolo. Si è abbassata l’attenzione, ma la squadra ha fatto una buona partita e con personalità. Nel primo tempo ci siamo abbassati troppo, a prescindere dal sistema di gioco che va a morire quando c’è qualità. L’Inter ha avuto ragione in questo, con tre gol nell’ultimo quarto d’ora".

Quanto è importante avere una squadra più matura?
"Infatti si passa anche da queste sconfitte per la crescita, ma in quel momento della gara avevamo anche gente matura come Klavan e Nandez. Nel primo tempo abbiamo avuto anche un pizzico di fortuna e bravura del portiere, ma uscire dalle pressioni nel palleggio mi è piaciuto. Poi sono venuti fuori i campioni che hanno fatto la differenza. I discorsi sul modulo mi infastidiscono, perché vengono meno altre indicazioni".

C’è qualcosa che ti ha sorpreso?
"All’inizio loro sembravano più brillanti, anche nei duelli individuali. Poi siamo cresciuti anche sulla pressione, l’aggressività. Provavamo a tenerli alti, e soffrivamo di meno: è una caratteristica della mia squadra. Il fatto di abbassarti ti porta poi a subire, come nel calcio d’angolo su cui dobbiamo migliorare ancora".

Ha detto lei a Cragno di salire nell’ultimo calcio d’angolo?
"Ha scelto lui di salire, ma nessuno mi ha detto che mancava un minuto e mezzo. Ero convinto fosse l'ultimo. Poi dispiace aver preso gol. Abbiamo avuto l’occasione con Cerri, ma sul terzo gol mi ha fatto arrabbiare l’atteggiamento della squadra; non si può andare a saltare in dieci in area. Però la partita non l’abbiamo persa per quell’episodio, ma per altri su cui dobbiamo lavorare. La differenza con l’Inter c’è, ma per come si era messa è un peccato. Dispiace per i ragazzi perché volevano fare l’impresa. Se questa non li uccide, li farà crescere".

Sezione: L'avversario / Data: Dom 13 dicembre 2020 alle 15:10
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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