Andrea Agnelli ha scritto una lettera ai suoi tifosi, apparso sul sito ufficiale della Juventus, caricando la tifoseria bianconera e toccando diversi punti. Quello fondamentale è Calciopoli e il fatto che le vittorie della Juve sono tutte nate sul campo, rispondendo a quanto detto dall’ad Paolillo e dal presidente Moratti lo scorso mercoledì.

Di seguito la lettera del presidente bianconero:

Cari tifosi,

questa prima parte di stagione agonistica è stata spesso accompagnata da polemiche, da opinioni e in taluni casi da attacchi veri e propri alla Juventus e alla sua storia. Tra poche ore si aprirà il palcoscenico su una partita che da sempre racchiude gran parte della storia del calcio. Una storia per noi juventini fatta di passione e molto spesso di vittorie, tutte meritate sul campo.

Le chiacchiere degli ultimi mesi hanno contribuito ad alzare i toni, mescolando spesso i ruoli. È venuto ora il momento di occuparsi del presente.

Un tempo in cui gli azionisti e il management sono da una parte impegnati a tutelare e difendere i colori bianconeri in ogni sede, con i giusti strumenti e nel modo più corretto e trasparente, e dall’altra si concentrano quotidianamente per mettere in condizione i calciatori di offrire una prestazione all’altezza dei colori bianconeri.

Un tempo nel quale i tifosi, con senso di responsabilità perfino superiore a quello di alcuni dirigenti, sostengono la propria squadra anche nei momenti di difficoltà, senza cadere in inutili esagerazioni e violenze che macchierebbero l’impegno congiunto di tutti coloro che hanno a cuore la Juventus: calciatori, tecnici, dirigenti, dipendenti e milioni di sostenitori.

Un tempo che dura da 113 anni e continuerà anche dopo questi novanta minuti nei quali tutti dovremo essere tifosi leali per poi tornare al nostro lavoro: la Juventus continuerà a farlo nelle sedi competenti perché le ragioni di tutti siano ascoltate e valutate con pari dignità.

Forza Juve

Andrea Agnelli 

Sezione: L'avversario / Data: Ven 01 ottobre 2010 alle 11:57 / Fonte: Juventus.com
Autore: Alberto Casavecchia
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