I quattro anni trascorsi a Genova lo hanno portato in auge come meritava, dopo un continuo girovagare tra Crotone, Modena, Chievo Verona, Brescia e Messina. Beppe Sculli qualche sera fa ha salutato definitivamente il Genoa, la sua casa calcistica, quella che lo ha adottato e gli ha regalato anche la vetrina internazionale (Europa League), consentendogli di mettere in mostra in modo definitivo le sue qualità e la sua duttilità tattica. Ora, a 29 anni compiuti a marzo, l'esterno offensivo di Locri cresciuto nelle giovanili della Juventus è pronto a trasferirsi all'Inter. A lui l'ingrato compito di sostituire Mario Balotelli nello scacchiere tattico di Rafa Benitez. Nessuno in casa nerazzurra sosterrà mai che Sculli verrà per raccogliere l'eredità di SuperMario, sarebbe una spada di Damocle ingenerosa per l'ormai ex Genoa. Però è inevitabile pensare che nel 4-2-3-1 di Rafa il giocatore possa interpretare il ruolo di attaccante laterale che altrimenti sarebbe stato di Balotelli.

Durante la sua carriera Sculli ha giocato in molte posizioni in campo, centrocampista esterno, mezza punta, seconda punta, ala, persino portiere (settembre 2006, al 78' prese il posto di Rubinho, infortunato, mantenendo la porta inviolata ma non riuscendo a evitare la sconfitta contro il Modena per 2-0). Ovviamente, il tecnico spagnolo per lui ha già in mente un incarico: attaccante laterale (possibilmente di destra) destinato a subentrare ai titolari per cambiare le sorti di un match. Un ruolo ritagliato alla perfezione per Sculli, che sul rettangolo di gioco è un generoso, vale a dire che corre per la squadra, ma al sacrificio abina anche interesanti doti tecniche, le stesse che sin da giovanisimo gli hanno fatto percorrere l'intera trafila nelle rappresentative azzurre, tutte tranne la Nazionale maggiore. Sculli, che ha già trovato casa in via Solferino a Milano e a brevissimo firmerà il contratto triennale che lo attende, è già pronto a dedicare i suoi polmoni alla causa nerazzurra, l'occasione della vita che sognava da tempo.

Eclettico al punto giusto, permeterà a Benitez di impiegarlo 'alla Kuyt', senza pretendere giocate a effetto come quelle che avrebbe garantito Balotelli, o l'esperienza internazionale dell'olandese. L'ala calabrese dovrà dare una mano all'attacco nerazzurro (buona la sua propensione al gol), cercando anche di coprire nel momento in cui Maicon salirà per andare al cross. Lo stesso lavoro che svolgeva al servizio di Gasperini nel Genoa, insomma, e che il tecnico ha sempre apprezzato. Sculli e Biabiany, con Coutinho alternativa partendo da sinistra, daranno fiato a Eto'o e Pandev quando ce ne sarà bisogno, dando fondo a tute le loro energie per non far mancare anche un apporto tecnico di valore dalla metà campo in su. In molti, in atesa dell'ennuncio ufficiale, stanno già storcendo il naso pensando alla sostituzione Sculli-Balotelli. In realtà l'innesto dell'ex genoano corrisponde alla strategia già ventilata da Moratti: i tasselli giusti per rinforzare la squadra, non necessariamente grandi campioni. Infatti non si tratta del nome roboante che fa sognare i tifosi, ma di quel giocatore che non impiegherà tanto a farsi apprezzare e a rendersi quasi indispensabile, com'è accaduto sotto la Lanterna rossoblù.

Inoltre, oltre a fare la gioia di Benitez dal punto di vista tattico e tecnico, il prossimo arrivo di Sculli soddisfa anche le necessità finanziarie del club, che incassati circa 30 milioni dalla cessione di SuperMario, sul suo ideale sostituto ne investe appena 5-6. E se il giocatore confermerà anche a Milano quanto di buono ha fatto vedere a Genova dal 2006, si materializerà l'ennesimo affarone messo a segno dall'Inter negli ultimi annni.


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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 15 agosto 2010 alle 13:46
Autore: Fabio Costantino
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