All'Inter, in questo momento, "manca entusiasmo e compattezza", due fattori che "amplificano le carenze che la squadra ha". E' il pensiero espresso da Beppe Bergomi, leggenda nerazzurra, nell'intervista concessa ai colleghi di Serieanews.com. Una chiacchierata nella quale lo Zio ha analizzato in profondità la crisi di risultati e gioco che attanaglia la Beneamata, già caduta quattro volte su nove partite in stagione: "Se non ritrovi quelle componenti diventa difficile, fai fatica - dice l'ex difensore -. Devi ritrovare il fuoco dentro, quell’ultimo metro sporco per fare gol, per andare a fare risultato più dell’avversario. Sono cose tante volte difficili da spiegare, che il tifoso non vede, ma se non ci riesci vai ad acuire le problematiche che la squadra ha".
Bisogna ripartire dai giocatori che sentono l'Inter sulla pelle: "In questi momenti di difficoltà - fa notare Bergomi - occorre puntare su quegli elementi che hanno un’identità forte, che rappresentano l’Inter e che la sentono propria. Se loro sono quelli che maggiormente sono in difficoltà, non è facile. Sono proprio loro il fulcro. C’è Skriniar che può essere in difficoltà perché ha avuto un infortunio grave durante l’estate, quindi fa fatica a recuperare. Bastoni e Barella, non so. Non mi focalizzo troppo su di loro. Il discorso è sempre questo: quando costruisci una squadra devi dargli un’identità forte. E questa Inter in tre anni l’ha avuta, poteva vincere o perdere ma deve ritrovare l’identità. Ha vinto con Conte, ha vinto lo scorso anno dei trofei, è stata in lotta fino alla fine. Deve ritrovare la voglia di lottare su ogni pallone, di evitare la sconfitta. Se poi la squadra avversaria si dimostrerà più forte gli si dà la mano e si dice bravi. Ma prima di battermi devi fare fatica. Oggi battere l’Inter sembra fin troppo facile. Il calcio evolve velocemente, le squadre sono forte e affrettate. Perché se vai a Torino, a Bergamo, a Verona, sono tutte partite complicate e se non ti metti sullo stesso livello agonistico e di determinazione, compattezza. Vengono fuori le qualità tecniche. Se non pareggi questo, quando si gioca ogni tre giorni, diventa difficile".
La squadra, in conclusione, deve ritrovare lo spirito perduto che le ha permesso di vincere tre titoli nelle ultime stagioni, con Simone Inzaghi che deve rimanere saldo sulla panchina: "Quando una società rinnova il contratto e lo prolunga, sicuramente crede nell’allenatore, nello staff e nel loro lavoro. Bisogna dargli assolutamente fiducia perché cambiare ora secondo me diventa difficile. Però continuo a pensare che le componenti siano quattro: società, allenatore, giocatori e tifosi. Se remano tutte dalla stessa parte e ritrovano l’entusiasmo, allora è giusto continuare. Questo non vuol dire che poi puoi vincere uno scudetto in automatico, ma sei squadra. E quando lo sei puoi affrontare chiunque. Bayern, Barcellona, Milan sono più forti? Tu però sei squadra. Se ritrovi questo diventa più semplice e non è una sofferenza per i tifosi".
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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