La partita più importante, Erick Thohir la giocherà venerdì a Nyon, dove dovrà spiegara all’Uefa il piano dell’Inter relativo al Fair Play Finanziario. Come scrive oggi Tuttosport, il tycoon sarà affiancato da Michael Bolingbroke, da Michael Williamson, direttore dell'Area Amministrazione, Finanza e Controllo del club nerazzurro e da Marco Fassone, il dirigente che in questi mesi ha direttamente intrattenuto i rapporti con l'Uefa. La missione è particolarmente delicata perché è vero che l'Inter è in ottima compagnia (il ‘cartellino giallo’ è arrivato pure a Roma, Monaco, Besiktas, Krasnodar, Liverpool e Sporting Lisbona), ma è altrettanto vero che il club nerazzurro presenta la più alta deviazione tra i propri bilanci e i parametri imposti dall'Uefa. Sede di esame sarà il triennio 2011/12, 2012/13 e 2013/14 e, a fronte di un rosso ammesso di 45 milioni, le perdite del club nerazzurro sono pesantissime: 250 i milioni di passivo da cui però vanno scomputati i costi degli ingaggi per contratti anteriori al 1° giugno 2010.

Questa l’analisi del quotidiano torinese: “I dati sono schiaccianti per l'Inter: impossibile evitare una sanzione economica (che potrebbe essere molto pesante), l'obiettivo è limitare le ‘pene accessorie’ ovvero l'obbligo - in caso di qualificazione alle coppe europee - di presentare una rosa ridotta a 21 giocatori anziché i canonici 25 e, soprattutto, il taglio degli eventuali ricavi e proventi legati alle competizioni Uefa. Quest'ultima sanzione sarebbe deleteria per il club dato che, per esempio, perderebbe i benefici di un eventuale ritorno in Champions. Questo spiega la delicatezza e l'importanza della missione, perché Thohir dovrà riuscire a convincere la Commissione Uefa della bontà del suo piano di risanamento alla presenza di bilanci che non lasciano molti margini di manovra. Il dossier nerazzurro partirà da un assioma, ovvero la trasparenza di un club che, nonostante conti in profondo rosso, non ha tentato improbabili operazioni di sponsorizzazioni-maquillage. L'Inter ammetterà le proprie colpe - dovute anche a debiti da smaltire legati alla gestione Moratti (tra gli "alibi" a favore di Thohir pure il cambio di proprietà) - ma cercherà di dimostrare come sia iniziato un percorso in cui ogni decisione societaria viene presa in ossequio al financial fair play”.

E ancora: “Thohir spiegherà che molto è già stato fatto in tema di riduzioni dei costi sia a livello di prima squadra (il monte ingaggi è sceso da 170 milioni a 69, addirittura inferiore al budget preventivato, grazie al mancato rinnovo a tutti i senatori) sia negli altri settori della società. La partita più importante si giocherà sul fronte stadio e sui piani stilati per aumentare il fatturato. Thohir dovrà riuscire a convincere l'Uefa di come le strategie del club, ancora sulla carta, porteranno effettivi benefici sui ricavi: il primo step, ovvero la riduzione dei costi, è stato completato ora però - considerato che i bilanci continuano a essere in profondo rosso (la stima per quello al 30 giugno 2015 si attesa su un -54 milioni) andrà data una svolta sul fatturato. Visti i numeri, occorrerà essere molto convincenti”.

Sezione: Focus / Data: Mar 04 novembre 2014 alle 08:56 / Fonte: Tuttosport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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