Le proposte esposte nelle ultime ore da Beppe Marotta, a.d. dell’Inter (e consigliere federale), puntano a liberalizzare i tempi dei pagamenti ai calciatori della Serie A: "Le idee di Marotta hanno già avuto il nostro implicito via libera 9 anni fa - evidenzia a La Gazzetta dello Sport il vice-presidente vicario dell’Aic, Umberto Calcagno -. Ricordate lo sciopero del 2011? Dopo quella trattativa per l’accordo collettivo stabilimmo che tutti i calciatori che guadagnano più di 400 mila euro lordi, oggi circa il 60% in A, possono liberamente contrattare con i club la parte variabile del proprio stipendio che eccede tale cifra. Il sindacato non entra nel merito delle libere scelte dei singoli. L’importante è guardare a soluzioni ragionevoli. Non facciamo che quando le cose vanno bene i calciatori sono dipendenti, mentre quando tutto va male diventano soci e concorrono al rischio d’impresa... Il calcio vive la crisi del Covid, ma deve interrogarsi sugli errori di fondo: gli stadi, ad esempio. E impegnarsi per una crescita che valorizzi chi tiene in salute le proprie aziende".

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Sezione: Focus / Data: Dom 29 novembre 2020 alle 15:35
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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