Intercettato in zona mista a margine della premiazione della Panchina d'Oro a Coverciano, Luciano Spalletti prova a spiegare i motivi che hanno portato alla caduta dell'Inter contro l'Atalanta: "Se avessi avuto la risposta, l'avrei preparata diversamente. Mi sento molto parte in causa di quello che è successo ieri - si legge su TMW - . Probabilmente dovevamo fare di più, va analizzato soprattutto quello che fai te, non quello che fanno gli altri. Noi potevamo fare di più. Alla mia squadra devo fare i complimenti e devo dire bravi per i risultati conseguiti e per dove siamo in classifica. Poi si va ad analizzare la partita di ieri e lì qualcosa ci si trova, anche perché nelle gare precedenti le cose che dovevamo appuntare le abbiamo messe in un cassetto. Quando tu vinci tendi a non analizzare i difetti, invece è sempre doveroso fare delle analisi approfondite".

Quale giudizio all'Inter finora?
"Molto bene. Il livello di calcio e di carattere è cresciuto. Da diversi anni non si giocavano così tante gare ravvicinate".

Hai votato anche tu Allegri?
"Si, ho votato lui perché se lo merita. Ho votato Allegri e Andreazzoli, li ho beccati tutti e due".

Allegri dal palco ha detto che Napoli e Inter sono le sue avversarie. 
"E' chiaro, fanno tutti così, ma la sua squadra è la più attrezzata per vincere. Ha una postura solida".

Il gesto di Genova alla telecamera lo rifaresti?
"Non ho fatto nulla di male, perché non dovrei rifarlo? Sto sempre fermo, una volta che partecipo emotivamente a un fatto accaduto è una cosa normale. Non vanno rifatte le gare come quella di ieri, questo è sicuro".

Come commenti l'appello di Ancelotti contro gli insulti?
"Bisogna fare degli sforzi tutti. Se il livello di approccio e confronto sono subito offese bisogna finire a manate, non c'è altra possibilità. All'estero succede diversamente: facciamo i viva, non facciamo gli abbasso. Non si dà un aiuto alla propria squadra se si offendono gli altri".

E' anche l'invidia che porta a certi comportamenti?
"Non lo so. In generale, all'estero non c'è differenza in base alla riga o al tessuto".

E' stato un campione di calma Allegri che non ha risposto a Mourinho?
"Si fa così. Quando uno è un po' più tranquillo deve saper mettere a posto anche l'emotività dell'altro e lui da questo punto di vista è il numero uno".

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Sezione: Focus / Data: Lun 12 novembre 2018 alle 15:59
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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