"Poche storie, l’Inter ha vinto con merito, ma soprattutto sta migliorando". Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi riconosce la crescita esponenziale dei nerazzurri, ora convincenti anche nei big match grazie alle vittorie in serie con Juve, Lazio e Milan nel giro di un mese. "Conte sta facendo un buon lavoro, la sensazione è che la squadra abbia fatto il salto - dice sicuro l'ex tecnico del Milan -. La squadra sta crescendo, è ben protetta dietro, micidiale nelle ripartenze e oggi unisce alla forma e all’intesa di chi già finora era stato decisivo, come Lukaku, Lautaro e Barella, anche l’apporto di chi sembrava fuori dal progetto e invece Conte è riuscito ad inserire in corsa…".

Si riferisce a Eriksen e Perisic?
"Sì, sono due soluzioni in più per l’Inter. Eriksen, come spesso accade ai giocatori che vengono dal Regno Unito, ha avuto bisogno di tempo per capire il nostro calcio e soprattutto la nostra vocazione difensiva. In Inghilterra interpretano il calcio come lo hanno impostato i padri fondatori, in modo offensivo. Perisic invece offre a Conte quell’equilibrio e quella spinta in più sulla fascia che Young faticava a garantire".

Quanto conta per l’Inter non giocare le partite infrasettimanali di coppa?
"Molto, Conte può sbizzarrirsi nella preparazione delle partite. Io lo conosco, ho visto i suoi allenamenti: è tra i tecnici più preparati e tra i più sensibili a capire i momenti dei giocatori e a stimolarli e convincerli per inserirli nella sua idea di calcio". 

C’è ancora uno step da fare secondo lei?
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Già così l’Inter è una squadra convincente, ma se posso dare un consiglio a Conte vorrei che prendesse ancora di più l’iniziativa: ora ha delle certezze difensive che gli consentono di rischiare di più ed essere sempre padrone del gioco".

Scudetto: il destino è nelle mani dell’Inter?
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Ci sono ancora troppe partite davanti per dire che l’Inter ha già vinto, ma dipenderà da loro. Se manterranno la voglia di migliorarsi hanno tutto per conquistare il titolo, se invece si accontenteranno pensando di essere invincibili allora può tornare tutto in gioco. Guardi cosa è successo al Milan…".

Il derby di Milano.
"Nella prima mezz’ora i nerazzurri potevano fare quattro reti… Il primo gol subito dopo solo 4 minuti è emblematico. Pronti via, Lukaku lanciato che va via con facilità a Romagnoli. Se Lukaku riceve la palla e si appoggia sul difensore, lo rovescia. Se va via in velocità, lo asfalta. L’unica è anticiparlo, altrimenti sei finito. Romagnoli non l’ha fatto mai. È un buon giocatore ma è cresciuto e migliorato troppo poco negli ultimi anni. Ho la sensazione che si sia accontentato. Nell’occasione del gol era solo posizionato male, la squadra era sparpagliata in campo come un gruppo sciolto. Se il Milan gioca così può perdere con chiunque. Non deve trarre in inganno l’inizio della ripresa con i grandi interventi di Handanovic. Poteva anche arrivare un gol, ma al Milan di oggi manca il pressing, manca l’organizzazione, quel muoversi insieme riducendo gli spazi che gli ha consentito di essere in testa a lungo. Il Milan ha cominciato a sentirsi troppo bravo e sono uscite fuori le furbizie che sono l’anticamera delle difficoltà e delle sconfitte…".
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Sezione: Focus / Data: Lun 22 febbraio 2021 alle 21:24
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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