Da oggetto misterioso all'Inter ad anima dell'Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone: Geoffrey Kondogbia si racconta in una lunga intervista a Marca, nel corso della quale ripercorre il suo vissuto calcistico. Traendone un bilancio positivo nella sostanza: "La verità è che fino ad oggi sono contento di quello che ho fatto. Puoi sempre fare di più, puoi sempre fare di più. È quello che sto cercando di fare. Prima ci riesci e poi fai cose buone". Tornando con la mente alla sua esperienza in nerazzurro, il francese spiega: "Era un'Inter in costruzione. Tanti anni senza andare in Champions e tanti cambiamenti. Il primo anno siamo finiti quarti ma il quarto classificato non entrava in Champions League. Il secondo anno ci furono molti cambi di allenatore e l'arrivo del nuovo proprietario. Da allora ha cominciato a migliorare poco a poco".

Miglioramento che però non ha vissuto per la cessione al Valencia, prima del salto nei Colchoneros: " Sentivo che mi stesse cercando un grande club, che lotta sempre per le posizioni migliori. Un giocatore vuole sempre fare le cose meglio. È stata un'opportunità. Un club che mi ha rappresentato per il suo modo di intendere la vita, per quello che trasmette nel gioco. Era perfetto per me. Giochiamo sempre per essere i migliori, è la strada che dobbiamo seguire. Se mi sento più importante adesso? Mi sono sempre sentito importante. Quando non avevo minuti, la mia benzina era la sensazione che i miei compagni di squadra avessero bisogno di me. Sebbene non avessi i minuti desiderati, potevo dire che si fidavano di me. Ora che gioco di più, non noto il cambiamento. Ho sempre notato quella fiducia da quando sono arrivato". Dell'Atletico apprezza soprattutto l'ambiente: "Uno dei migliori senza dubbio. Ho sempre avuto squadre con una buona atmosfera, ma qui credo che tutto ciò che rappresenta il club si trasmetta ai giocatori ed è qualcosa che ti aiuta molto quando arrivi come nuovo giocatore".
Sezione: Focus / Data: Sab 09 ottobre 2021 alle 16:26
Autore: Christian Liotta
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