Come sottolineano i colleghi de La Repubblica, l’Inter può permettersi di fare un mercato vero, nonostante una situazione debitoria pesante e la necessità di tagliare i costi, anche grazie al lavoro svolto dall'amministratore delegato corporate del club, Alessandro Antonello, sul piano commerciale e in particolare degli sponsor. Questo al netto della svalutazione dei crediti cinesi (23,4 milioni di euro), soldi che in Viale della Liberazione hanno capito di non potere esigere. In parallelo, però, sono schizzati i ricavi dalle sponsorizzazioni grazie a partner che lavorano nel campo delle criptovalute: lo scorso anno, Socios si è sostituito allo storico marchio Pirelli come sponsor di maglia, versando in una sola stagione nelle casse nerazzurre 16 milioni più bonus. La società americana non interromperà del tutto il suo rapporto con i milanesi, anche se dal prossimo 1° luglio sulle divise verrà stampato il logo Digitalbits, che porterà quella nerazzurra a essere la squadra che riceve più soldi dal proprio principale partner commerciale dopo la Juve, legata a Jeep. Digitalbits, che come sponsor di manica ha versato 5 milioni ai nerazzurri nel 2021/22, per il prossimo triennio si è impegnata a corrisponderne 85 più bonus, da dividere fra le tre stagioni, con trasferimenti in crescendo.

Relativamente allo sponsor tecnico, infine, prosegue la trattativa con Nike per rinnovare le condizioni di un contratto che scadrà nel 2024, con l'obiettivo di passare da 12 milioni di euro più bonus a stagione a trenta. Più urgente è la sostituzione dello sponsor sul kit da allenamento, visto che il logo Lenovo passerà sul retro delle maglie. "Oltre che con le cessioni di Hakimi e Lukaku e la riapertura degli stadi, il club in un anno ha ridotto il passivo di bilancio da 246 a 120 milioni. Non sono tutte rose e fiori, visto che la proprietà chiede ai manager di chiudere il mercato con 80 milioni di attivo e una riduzione del monte ingaggi del 15 per cento. A questo si aggiunga il settlment agreement in definizione con la Uefa che dall'Inter, come da una trentina di altri club europei, pretende più rigore nei conti. Ma i segnali di una ripresa dopo la crisi Covid ci sono", la chiosa del pezzo. 

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Sezione: Focus / Data: Lun 20 giugno 2022 alle 11:24
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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