"Ma quale pullman davanti alla porta? L’Inter ha segnato tre gol al Camp Nou, è andata sotto, ha sorpassato, è stata ripresa, è andata ancora avanti, è stata rimontata e, all’ultimo respiro, ha sbagliato il gol del 4-3 che avrebbe meritato". Lo scrive la Gazzetta dello Sport a corredo del 3-3 del Camp Nou che avvicina l'Inter agli ottavi. 

"Se la vittoria di San Siro era parsa un’impresa, perché arrivata dopo due sconfitte dolorose (Udinese, Roma), questo pareggio è qualcosa di più, proprio perché ottenuto oltre la sofferenza, con la qualità del gioco e del cuore - si legge -. Primo artefice: Simone Inzaghi. Tutto è partito dal suo primo messaggio: Dzeko e Dumfries dall’inizio, cioè l’invito ad attaccare, raccolto dalla squadra. E poi una gestione lucida, con cambi felici, vedi Gosens finito in gol. Monumentale Barella e non solo per la rete: non si fermava mai. Lautaro ha riempito di rimpianti i 94 mila di Barcellona: potevano avere uno così. Dopo 42 giorni, il Toro ha ritrovato ha ritrovato la rete, l’ha spalancata a Gosens e ha trascinato. Ma bravi tutti, da un rifiorito Bastoni a Calhanoglu, illuminato regista. Xavi è stato tradito dai suoi vecchi compagni (Piqué, Busquets) e non ha avuto il meglio dai suoi ragazzini terribili. Non è bastata la doppietta di Lewandowski e neppure la bolgia del Camp Nou. La Beneamata ha attraversato l’inferno come Beatrice, insensibile alle fiamme. Il paradiso degli ottavi è a un passo".

Sezione: Focus / Data: Gio 13 ottobre 2022 alle 08:29 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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