Nessuno come l'Inter: sono 16 i nerazzurri in giro con le rispettive nazionali in questa sosta, più di chiunque altro in Serie A. Un dato che allarma il club nerazzurro, che tramite Beppe Marotta aveva sottolineato la preoccupazione visto il momento che tutti stiamo vivendo. Senza dimenticare la disparità di trattamento tra le varie Asl. "L’Inter ha invocato regole certe e una linea guida comune - assicura la Gazzetta dello Sport -. C’è un motivo in più, per spiegare la rigidità del club nerazzurro. Conte è l’allenatore che meno tempo ha avuto a disposizione per preparare l’avvio di questa stagione, oltre ad essere l’ultimo ad aver concluso la scorsa, il 21 agosto in finale di Europa League. Due appunti al riguardo: 18 i giorni trascorsi per i nerazzurri tra l’ultimo impegno 2019-20 e il raduno, 23 per la Roma, 24 per il Milan, più su tutte le altre. E, a sostegno della tesi, c’è anche il fatto che i nazionali dell’Inter di fatto non hanno mai staccato la spina: tra il 27 e il 28 agosto erano già impegnati con le rispettive selezioni, al rientro si sono aggregati ad Appiano non prima del 9 settembre, 48 ore in ritardo rispetto agli altri". Tanto per dare un'idea: uno come Lukaku - di fatto - non si è mai fermato.

Il club nerazzurro ha provato a lavorare sulla prevenzione in vista di questa sosta. "Lo staff dell’allenatore ha parlato con tutti i 16 nazionali, raccomandando attenzione e suggerendo una specie di report quotidiano sul tipo di allenamento svolto, così da controllare - per quanto possibile - la sedute dei propri giocatori a distanza - riferisce la rosea -. Certo, il pallino è in mano proprio a Sanchez e compagni". E qui si torna al discorso sulla "responsabilità" fatto da Conte in tempi non sospetti.

VIDEO - LUKAKU E' GIA' IN GRAN FORMA: L'ALLENAMENTO AL TIRO E' PERFETTO

Sezione: Focus / Data: Mer 11 novembre 2020 alle 08:38 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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