"Non c’è confronto neanche tra le squadre B. Troppo forte, troppo squadra, troppo dominante nella testa e nel gioco il Bayern per temere un’Inter che aggredisce per dieci minuti, creando due belle occasioni da gol e mettendo paura ai tedeschi, e poi si chiude inspiegabilmente, aspettando che si compia il fato. Perché non c’era dubbio che il Bayern, pur con tre o quattro titolari (in realtà erano molti di più: Upamecano, Pavard, Kimmich, Sabitzer, Mané e Coman, ndr), avrebbe segnato". Questo quanto sottolinea, anche in maniera un po' troppo dura, la Gazzetta dello Sport. "Nessun rimpianto di classifica per i nerazzurri: il secondo posto era blindato e gli ottavi sicuri, un risultato per il quale al sorteggio di agosto si sarebbe firmato col sangue. Soltanto una domanda: visto che non c’era proprio niente da perdere, se non i soldi Uefa per un pari (900mila euro) o il successo (2,8 milioni), non era il caso di osare di più? C’è da pensare ad altro: domenica la Juve, poi anche Atalanta e Napoli nelle prossime quattro di campionato per agganciare le prime o staccarsi. Alla Champions League si ripensa a febbraio, sperando in un sorteggio un po’ meno impietoso degli ultimi".

Sezione: Focus / Data: Mer 02 novembre 2022 alle 08:29 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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