Lungo intervento per Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, a Radio Anch'io Lo Sport. Tanti i temi affrontati.

Milan-Fiorentina prima partita nel metaverso. 
"Stiamo cercando di essere la prima Lega al mondo a interpretare il concetto di innovazione. L'abbiamo fatto costruendo il centro a Lissone, abbiamo costruito un Var che consente di vedere se una palla è in fuorigioco o meno, forniamo ai nostri allenatori un tablet che consente con degli algoritmi di vedere i rischi maggiori, abbiamo lanciato gli NFT e siamo in grado di virtualizzare la pubblicità a bordo campo in ogni parte del mondo. Nessuno vuole togliere poesia o umanità al calcio che si svolge con dinamiche spesso psicologiche. Quel che deve fare una Lega moderna è mettere la tecnologia al di fuori del terreno di gioco. Sullo stadio virtuale si può fare molto: sappiamo come la Generazione Z consumi. Usano la tecnologia in maniera differente. La risposta di ieri è un primo passo verso una realtà immersiva con un'interazione diversa. Ma la partita si vede allo stesso modo".

Gli stadi in Italia.
"Siamo reduci da una riunione delle Leghe europee a Istanbul. In Turchia hanno fatto un lavoro eccezionale sugli stadi. L'Italia è ferma al modello degli anni '90, alcune squadre hanno tracciato una strada e molti sono i progetti in partenza. Serve un'accelerazione dei processi burocratici. Credo che la strada tracciata dal presidente Casini sia corretta: un tavolo con i club, il Governo e le amministrazioni che devono facilitare il progetto. Nessuno stadio può essere valutata interessante se non ha un progetto che consenta attività commerciali e una fruizione diversa dell'evento partita. E' molto difficile viverla in Italia come si vive all'estero".

La nuova Champions League.
"La nostra è una posizione critica. Il format è stato approvato lo stesso giorno della Superlega, fu una reazione a quel modello. Esistono due dinamiche che critichiamo. Cento partite in più sono il 40%, viene fatto solo per raccogliere più risorse che verranno drenate ai campionati domestici. Secondo l'Uefa il fatturato crescerà di 1,8 miliardi. L'Italia ha una parte significativa, per l'Italia significherebbe perdere 200 milioni l'anno. La nostra richiesta è non arrivare a dieci partite del girone dalle attuali sei, ma arrivare al massimo a otto. L'altro criterio riguarda i coefficienti delle quattro ammesse in più. Su due non ci sono problemi, sarebbero la quinta francese e la prima olandese oggi. Sugli altri due posti si va verso il modello Superlega, premierebbe determinate performance di Inghilterra e Spagna e al massimo una squadra italiana in più nei prossimi dieci anni. Tutta questa massa in più finirebbe ai due campionati che già oggi dominano le competizioni, con decisioni che prescindono dai risultati del campionato domestico".

La pirateria.
"Chi usufruisce abusivamente del campionato italiano produce un danno economico significativo. Se tutti vedessero le partite sul pezzotto io non sarei qui. Non è solo un reato, è civilmente inaccettabile abusare del nostro sport preferito. Il calcio è uno spettacolo a pagamento e si mantiene non sui debiti ma sui ricavi".

La Supercoppa in Arabia.
"La prossima finale di Supercoppa sarà in Arabia. Non è possibile uscire dal contratto attuale che abbiamo eredità, stiamo lavorando su un modello che possa riguardare più squadre e promuovere la Serie A all'estero".

Le partite in contemporanea.
"Le regole economiche sono semplici per mettere più pubblici possibili in condizioni di vedere le partite. Quel che è stato deciso è di giocare in parallelo all'ultima giornata. Per il resto siamo all'interno di un modello che vale per tutti i campionati".

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Sezione: Focus / Data: Lun 02 maggio 2022 alle 10:00
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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