“Ho allenato Chistian quando ero l’allenatore della squadra regionale del Funen. Con l’associazione calcio danese creammo 'Tecnica per tutti', un dvd del 2005 in cui era uno dei protagonisti. Aveva 13 anni”. Inizia così l’intervista, in esclusiva per FcInterNews, di Tonny Hermansen, l’attuale coach dell’Akedemi Odense BK, sul suo pupillo Eriksen.

Iniziamo parlando del coronavirus. In Danimarca che percezione si ha del COVID-19?
“Dobbiamo stare attenti. Nessuno sa come si evolverà la situazione. Noi abbiamo sospeso gli allenamenti, i giocatori seguono un piano personalizzato. Faranno qualche esercizio a casa, ma ovviamente il calcio in Danimarca è fermo”.

Quando ha incontrato per la prima volta Eriksen?
“Quando era piccolissimo. Avrà avuto circa 9 anni. L’ho visto giocare contro mio figlio. Solo successivamente sono diventato il suo allenatore”. 

Già si capiva fosse superiore alla media?
“Assolutamente. Abbiamo scelto lui, altri 4 ragazzi e una ragazza, per creare questo video 'Tecnica per tutti', che poi venne distribuito a tutti i club danesi e alla nostra associazione. Solo i giovani di talento e dalla spiccata tecnica come lui potevano esserne protagonisti. Devo dire che quando lo vidi per la prima volta su un campo di calcio pensai subito che avrebbe potuto avere una carriera brillante”.

E che tipo di ragazzino era Christian?
“Fantastico. Tutto il mondo sapeva che sarebbe diventato un professionista. Ma lui non si è mai montato la testa e ha mantenuto sempre i piedi saldi sul terreno. Si è sempre comportato bene con tutti, coetanei compresi. Un giovanotto intelligente e a modo”.

Molti suoi connazionali sostengono che possa vincere il Pallone d’oro.
“Per la nostra Nazionale solo Allan Rodenkam Simonsen ha conquistato tale trofeo, nel 1977. Eriksen è speciale. Come Laudrup, tanto per rimanere in tema, che però giocava anche come attaccante. Christian è un talento purissimo, ma di ruolo è centrocampista, non punta. Eriksen vede spazi di passaggio che altri giocatori sognano. Ha qualità speciali proprio perché mette la palla lì, dove vuoi lui”. 

L’Inter gioca con il 3-5-2. Pensa che tale modulo possa creare problemi a Christian?
“No, assolutamente. A parte che per me potrebbe essere titolare in ogni squadra del mondo. Ma lui ha un tipo di gioco veloce e intelligente. E con un centrocampo a tre è a suo agio”.

Ha letto le critiche della stampa italiana verso Eriksen?
“I giornalisti dovrebbero guardare come è entrato nella partita contro il Milan. E quello che ha fatto nella sua carriera. Molti magari pensano sia un numero 10 classico e abbia certe qualità. In realtà non è così. Come non è un numero 6, un playmaker basso, alla Pirlo. Lui è un 8 e ha spiccate caratteristiche di quel ruolo. Quindi la stampa italiana, anziché criticarlo, dovrebbe informarsi su chi sia e sulle sue caratteristiche. Forse sono i cronisti ad avere dei problemi, non Christian”.

L’Inter lo ha pagato 20 milioni. Si tratta di un affare?
“Non entro in questioni economiche. Ma per me lui potrebbe giocare ovunque. Nel Real Madrid e nei migliori club del mondo. Lo dico perché amo il suo modo di giocare. Ha tecnica e corre tantissimo”.

Quando tutto tornerà normale, può diventare l’idolo dei tifosi dell’Inter?
“Innanzitutto i giornalisti devono giudicarlo per le sue caratteristiche e non per quello che si sarebbero aspettati da lui. Poi certo, una volta che prenderà confidenza e giocherà con regolarità dimostrerà certamente il suo valore”.

Sezione: Esclusive / Data: Mer 18 marzo 2020 alle 21:07
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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