In confusione, come tutto il mondo Inter. Claudio Ranieri parte con una sorta di 4-2-3-1, cercando di coprire tutti gli spazi senza rinunciare alla fantasia. Si spiega così la scelta di metter Forlan alto a sinistra controbilanciato da Faraoni sull'altra fascia. L'uruguaiano, con Pazzini e sneijder forma il trio di giocatori offensivi che il tecnico romano considera la base per far male agli avversari.

Il problema è che Stefano Pioli sa approfittare delle falle nerazzurre e con il suo 3-4-2-1 chiude e riparte. Poco, a dire il vero, fincheé in due minuti non raccoglie più di quanto meritato. Intanto, però, prima dello svantaggio, Ranieri aveva già riportato l'Inter al rombo, con Forlan trequartista e Sneijder seconda punta. Scelta quantomeno sfortunata, visto che poco dopo arriverà l'uno-due di Di Vaio.

Nella ripresa, Ranieri decide di togliere Forlan per l'ingresso di Poli: opzione discutibile sotto di due gol, con un mediano inventato trequartista. E infatti poco dopo ecco pure Castaignos per Faraoni, ma il canovaccio non muta. Ranieri, che aveva già messo da un bel pezzo Sneijder a svariare sulla sinistra, mischia in continuazione le carte in tavola, senza mai trovare il bandolo della matassa. E arriva il tris di Acquafresca.

Da un lato una squadra, il Bologna, dall'altro una lontana parente di una squadra, l'Inter. E non può essere tutta colpa del tecnico, anzi. Se sotto di due gol, la migliore carta che hai per raddrizzare il match è Poli trequartista...

Sezione: L'angolo tattico / Data: Sab 18 febbraio 2012 alle 01:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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