L'Inter conquista il settimo e penultimo posto nella Guinness Cup con la vittoria di stanotte ai rigori contro la Juventus

Nel primo tempo Mazzarri non cambia il modulo rispetto alle ultime uscite, ma gli interpreti e l'atteggiamento in campo sì. E' sempre 3-5-1-1 con la difesa "titolare", composta da Campagnaro, al rientro, Ranocchia e Juan. In mezzo al campo viene riproposta la variante con Kuzmanovic interno destro e Guarin a sinistra. In mezzo il solito Cambiasso. Davanti la sorpresa maggiore, anche a livello tattico: Alvarez a supporto di Palacio prima punta. Ricky non ha il classico compito di appoggio, ma svaria tra le linee e crea superiorità numerica puntando spesso l'uomo. Palacio là davanti fa capire che i nerazzurri vogliono sfruttare più le ripartenze e le verticalizzazioni veloci piuttosto che la solita prima punta fisica a fare da sponda.

La mancanza di punti di riferimento nel reparto avanzato crea, almeno nel primo tempo, non pochi problemi alla retroguardia bianconera. Tutta l'Inter colpisce per ordine dietro e velocità nelle ripartenze, con rapidi cambi di gioco. Uniche note stonate un Cambiasso indietro di condizione, che spesso lascia Pirlo con troppa libertà, e Nagatomo, che perde sempre l'uno contro uno con Asamoah.

Il gol di Alvarez è la vittoria tattica di Mazzarri, arriva infatti da una rapida ripartenza che prende alla sprovvista la Juve. Guarin con la bomba da fuori, che propizia il tap in vincente, fa il resto. L'1-1 al termine dei 45 minuti è frutto solo di un regalo arbitrale, con gli uomini di Conte che non avevano creato quasi nulla di assimilabile a una palla gol.

La ripresa inizia con gli stessi interpreti ma, complice la stanchezza, è la Juve a fare la partita, con l'Inter che non riesce più a ripartire, nè a tener palla. Spesso si scade nel lancio lungo, senza che Palacio possa far nulla. L'ingresso di Olsen e Belfodil migliora leggermente la situazione. Il danese classe 1994 mostra personalità da grande e smista palloni in mezzo al campo meglio di quanto fatto dal Cuchu fino a quel momento. Riesce poi a dare un dinamismo maggiore in fase di non possesso, con Pirlo spesso costretto a sbagliare l'appoggio.

Belfodil, come già fatto in altre occasioni, si piazza a supporto della prima punta, ma non incide come avrebbe sperato Mazzarri. Nei secondi 45 minuti comunque, a parte il possesso palla largamente a favore, i bianconeri non riescono a trasformare la mole di gioco in azioni particolarmente pericolose. Nonostante la squadra di Conte sia padrona del campo, l'Inter chiude ogni spazio, segno che dopo la disfatta col Valencia l'allenatore ha lavorato attentamente sulla fase difensiva. 

In generale Mazzarri vince la sua sfida tattica con Conte, che propone la Juve di sempre. I bianconeri soffrono le ripartenze nerazzurre e l'attacco congegnato senza punti di riferimento. Salto in avanti poi nella fase difensiva, più ordinata. I rigori sono una lotteria ma, almeno questa volta, vince chi ha meritato di più.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Mer 07 agosto 2013 alle 04:00
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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