La sosta delle nazionali stravolge i piani di Simone Inzaghi nel ritorno da grande ex all'Olimpico contro la Lazio di Maurizio Sarri. Nel 3-5-2 dell'Inter, che prima della pausa aveva rimontato 1-2 il Sassuolo al Mapei Stadium, confermatissimo il muro di difesa con Skriniar, De Vrij e Bastoni davanti ad Handanovic tra i pali. Gagliardini prende il posto di Calhanoglu e forma la mediana con Barella e Brozovic, sulle fasce giocano Darmian a destra, preferito a Dumfries, e Dimarco a sinistra. In attacco fuori Lautaro, nel tandem con Dzeko 'sale' Perisic. Solito 4-3-3 per i biancocelesti, reduci dal pesante ko per 3-0 subito al Dall'Ara contro il Bologna: Acerbi squalificato viene sostituito in difesa da Patric, mentre a centrocampo la sorpresa è Basic che strappa una maglia a Luis Alberto. Immobile recupera e guida il tridente completato dalle ali Felipe Anderson e Pedro.
Ritmi altissimi e pressing forsennato nei primi minuti da parte di entrambe le squadre, la prima occasione dopo 60'' è per l'Inter: Perisic si allarga a sinistra mentre Barella e Gagliardini portano subito densità in mezzo all'area, sul cross del croato svetta Dzeko che, anticipando anche i compagni, manda alto sopra la traversa. Il tridente laziale si muove all'unisono e sullo strappo di Felipe Anderson colpisce di testa Pedro, ribatte Skriniar e sulla palla vagante al limite manca la copertura su Leiva che di prima spara in curva. Dall'altra parte la sventagliata da sinistra di Dimarco pesca sulla corsia opposta Darmian, la mediana laziale si fa saltare dal lancio mentre l'esterno, svelto nell'assist di testa, manda in area l'arrembante Barella, il quale viene steso da dietro da Hysaj: calcio di rigore ineccepibile, trasformato da Perisic che con il destro manda Reina da una parte e il pallone dall'altra.
Barella, polmone instancabile in fase offensiva, si fa bruciare invece al 25' da Basic che, leggendo in anticipo le intenzioni di Felipe Anderson, spina nel fianco sinistro della difesa nerazzurra, si catapulta in area sul pallone servito dal fondo dal brasiliano, calcia di prima a botta sicura ma il suo tiro deve fare i conti con Handanovic, ottimo nel piazzamento, meno nella respinta sbrogliata in angolo da Skriniar. La pericolosità dell'Inter nasce in virtù del ruolo svolto in fase offensiva dai suoi centrocampisti: se Brozovic ha compiti da perno e regista in mediana, Barella e Gagliardini possono affiancarsi in area a Dzeko, mentre Perisic arretra liberandosi delle maglie laziali, così dal siluro dalla trequarti del numero 44 deve compiere un miracolo Reina per mantenere il punteggio sullo 0-1. Ed è con i nerazzurri in vantaggio e sul palleggio a centrocampo della Lazio, neutralizzata nei suoi elementi offensivi dalle marcature impeccabili di Skriniar, De Vrij e Bastoni, che si chiude il primo tempo.
In apertura di ripresa è ancora sull'asse di destra Darmian-Barella che l'Inter sfiora fortunosamente il colpo del ko, con il cross a uscire del numero 23, nell'idea diretto a Dzeko, che diventa quasi un tiro attraversando l'area piccola alle spalle di Reina. I nerazzurri infatti pensano tutt'altro che a difendere il risultato e i giocatori portati in area durante gli attacchi sono sempre almeno quattro. Sarri chiede ai suoi di alzare il baricentro, ma il pressing e l'attenzione costante in fase di non possesso della squadra di Inzaghi non regala varchi. Le poche volte che la Lazio riesce a raggiungere la trequarti avversaria trova l'Inter ben schierata grazie allo scudo dei tre mediani che mantiene corta la distanza con la difesa passata a cinque. Il fallo di mano di Bastoni sul colpo di testa di Patric è l'episodio che svolta il match in favore dei padroni di casa: secondo calcio di rigore della partita e realizzazione fotocopia con quella di Perisic da parte di Immobile che di destro spiazza Handanovic.
Al 66' doppio cambio offensivo per Sarri che manda in campo Lazzari e Luis Alberto al posto di Hysay e Basic (l'italiano gioca a destra con Marusic spostato a sinistra), Inzaghi risponde con tre forze fresche: Dumfries, Vecino e Correa rilevano Bastoni, Gagliardini e Perisic, Dimarco arretra nel terzetto di difesa, a centrocampo Darmian passa a sinistra con l'olandese che si sistema sul binario di destra. A un quarto d'ora dalla fine altri cambi in sincrono per i due tecnici: Sarri si gioca la carta Zaccagni al posto di Pedro, Inzaghi inserisce Lautaro richiamando in panchina Dzeko. Incassato il colpo del pareggio, l'Inter ha ripreso in mano la gara ma nel tentativo di vincerla eccede nella sua tenuta ultra-offensiva. Addirittura Skriniar e Dimarco si alternano nel dare manforte alla manovra d'attacco, con Correa che agisce da satellite attorno prima a Dzeko, poi a Lautaro.
Atteggiamento che però non premia i nerazzurri, rimasti scoperti e puniti in contropiede all'81' da Felipe Anderson: dopo la respinta di Handanovic sul sinistro di Immobile, a cui Skriniar nell'uno contro uno in area concede lo spazio per calciare, manca la marcatura sul brasiliano da parte di Dimarco, incolpevole perché rimasto a terra a centrocampo dopo lo scontro con Leiva. All'86' altro slot di sostituzioni dopo il polverone in campo e le ammonizioni: nella Lazio entrano Cataldi e Akpa-Akpro al posto di Leiva e Felipe Anderson, nell'Inter Calhanoglu rileva lo stremato Barella. Nel tris biancoceleste siglato di testa da Milinkovic-Savic su calcio di punizione di Luis Alberto non si intendono De Vrij e Skriniar, mentre il Sergente sbuca in mezzo ai due e non lascia scampo ad Handanovic. Dopo sei minuti di recupero si chiude il match degli eccessi (dopo i sette ammoniti in partita arriverà anche il rosso per Luiz Felipe). La squadra di Inzaghi esagera nella risposta spregiudicata dopo il pari, subisce la beffa con Dimarco fuori causa ed esce sconfitta per 3-1 in rimonta contro una Lazio meno agguerrita ma più furba.
Ritmi altissimi e pressing forsennato nei primi minuti da parte di entrambe le squadre, la prima occasione dopo 60'' è per l'Inter: Perisic si allarga a sinistra mentre Barella e Gagliardini portano subito densità in mezzo all'area, sul cross del croato svetta Dzeko che, anticipando anche i compagni, manda alto sopra la traversa. Il tridente laziale si muove all'unisono e sullo strappo di Felipe Anderson colpisce di testa Pedro, ribatte Skriniar e sulla palla vagante al limite manca la copertura su Leiva che di prima spara in curva. Dall'altra parte la sventagliata da sinistra di Dimarco pesca sulla corsia opposta Darmian, la mediana laziale si fa saltare dal lancio mentre l'esterno, svelto nell'assist di testa, manda in area l'arrembante Barella, il quale viene steso da dietro da Hysaj: calcio di rigore ineccepibile, trasformato da Perisic che con il destro manda Reina da una parte e il pallone dall'altra.
Barella, polmone instancabile in fase offensiva, si fa bruciare invece al 25' da Basic che, leggendo in anticipo le intenzioni di Felipe Anderson, spina nel fianco sinistro della difesa nerazzurra, si catapulta in area sul pallone servito dal fondo dal brasiliano, calcia di prima a botta sicura ma il suo tiro deve fare i conti con Handanovic, ottimo nel piazzamento, meno nella respinta sbrogliata in angolo da Skriniar. La pericolosità dell'Inter nasce in virtù del ruolo svolto in fase offensiva dai suoi centrocampisti: se Brozovic ha compiti da perno e regista in mediana, Barella e Gagliardini possono affiancarsi in area a Dzeko, mentre Perisic arretra liberandosi delle maglie laziali, così dal siluro dalla trequarti del numero 44 deve compiere un miracolo Reina per mantenere il punteggio sullo 0-1. Ed è con i nerazzurri in vantaggio e sul palleggio a centrocampo della Lazio, neutralizzata nei suoi elementi offensivi dalle marcature impeccabili di Skriniar, De Vrij e Bastoni, che si chiude il primo tempo.
In apertura di ripresa è ancora sull'asse di destra Darmian-Barella che l'Inter sfiora fortunosamente il colpo del ko, con il cross a uscire del numero 23, nell'idea diretto a Dzeko, che diventa quasi un tiro attraversando l'area piccola alle spalle di Reina. I nerazzurri infatti pensano tutt'altro che a difendere il risultato e i giocatori portati in area durante gli attacchi sono sempre almeno quattro. Sarri chiede ai suoi di alzare il baricentro, ma il pressing e l'attenzione costante in fase di non possesso della squadra di Inzaghi non regala varchi. Le poche volte che la Lazio riesce a raggiungere la trequarti avversaria trova l'Inter ben schierata grazie allo scudo dei tre mediani che mantiene corta la distanza con la difesa passata a cinque. Il fallo di mano di Bastoni sul colpo di testa di Patric è l'episodio che svolta il match in favore dei padroni di casa: secondo calcio di rigore della partita e realizzazione fotocopia con quella di Perisic da parte di Immobile che di destro spiazza Handanovic.
Al 66' doppio cambio offensivo per Sarri che manda in campo Lazzari e Luis Alberto al posto di Hysay e Basic (l'italiano gioca a destra con Marusic spostato a sinistra), Inzaghi risponde con tre forze fresche: Dumfries, Vecino e Correa rilevano Bastoni, Gagliardini e Perisic, Dimarco arretra nel terzetto di difesa, a centrocampo Darmian passa a sinistra con l'olandese che si sistema sul binario di destra. A un quarto d'ora dalla fine altri cambi in sincrono per i due tecnici: Sarri si gioca la carta Zaccagni al posto di Pedro, Inzaghi inserisce Lautaro richiamando in panchina Dzeko. Incassato il colpo del pareggio, l'Inter ha ripreso in mano la gara ma nel tentativo di vincerla eccede nella sua tenuta ultra-offensiva. Addirittura Skriniar e Dimarco si alternano nel dare manforte alla manovra d'attacco, con Correa che agisce da satellite attorno prima a Dzeko, poi a Lautaro.
Atteggiamento che però non premia i nerazzurri, rimasti scoperti e puniti in contropiede all'81' da Felipe Anderson: dopo la respinta di Handanovic sul sinistro di Immobile, a cui Skriniar nell'uno contro uno in area concede lo spazio per calciare, manca la marcatura sul brasiliano da parte di Dimarco, incolpevole perché rimasto a terra a centrocampo dopo lo scontro con Leiva. All'86' altro slot di sostituzioni dopo il polverone in campo e le ammonizioni: nella Lazio entrano Cataldi e Akpa-Akpro al posto di Leiva e Felipe Anderson, nell'Inter Calhanoglu rileva lo stremato Barella. Nel tris biancoceleste siglato di testa da Milinkovic-Savic su calcio di punizione di Luis Alberto non si intendono De Vrij e Skriniar, mentre il Sergente sbuca in mezzo ai due e non lascia scampo ad Handanovic. Dopo sei minuti di recupero si chiude il match degli eccessi (dopo i sette ammoniti in partita arriverà anche il rosso per Luiz Felipe). La squadra di Inzaghi esagera nella risposta spregiudicata dopo il pari, subisce la beffa con Dimarco fuori causa ed esce sconfitta per 3-1 in rimonta contro una Lazio meno agguerrita ma più furba.
Altre notizie - Angolo tattico
Altre notizie
Sabato 27 apr
- 00:55 Prima GdS - Piano Inter: 5 regali per Inzaghi
- 00:50 Prima TS - Lautaro fa l’esame a Buongiorno
- 00:20 Prima CdS - L’Inter prenota il terzo colpo: in arrivo Bento
- 00:00 Salta con noi Peppino Prisco
Venerdì 26 apr
- 23:58 Bugeja: "Con la Juve prestazione da vera squadra, ci darà la carica per il finale"
- 23:45 Pasinato: "L'Inter non ha sbagliato un colpo, come quella del 1980. Scudetto al derby ciliegina sulla torta"
- 23:31 Graziani: "Dimarco e Mkhitaryan mi hanno strabiliato. E aggiungo anche Pavard"
- 23:16 A San Siro arriva il Torino, dolci ricordi per Sanchez: è la squadra con cui ha fatto meglio in nerazzurro
- 23:02 Calzona striglia il Napoli: "Ci manca la voglia di non prende gol. Penso a quello dell'Inter..."
- 22:47 Dopo l'Inter Campione d'Italia ecco la prima retrocessa: la Salernitana va in B. Vittoria pesante per il Frosinone
- 22:33 Guarino: "Ho chiesto alle ragazze di insegnarmi a battere la Juve. Successo importante"
- 22:28 Impresa Inter Women: Juve battuta 2-0 a Biella. La Roma ringrazia e vince lo Scudetto
- 22:18 Calhanoglu torna in diretta Instagram, da Arnautovic ad Asllani: tutti gli ospiti. Il cane di Klaassen e Thuram...
- 22:04 Fattore Dimash, il sinistro di Federico fondamentale nella cavalcata scudetto: i numeri
- 21:49 Proença, pres. European Leagues: "Tutti insieme abbiamo sconfitto la Super League europea"
- 21:35 Festa Scudetto, le variazioni di ATM: dalle 18 chiusa la fermata della metropolitana di Duomo
- 21:22 Diego Milito al raduno di Operazione Nostalgia: appuntamento il 7 luglio a Novara
- 21:07 Inter-Torino, a San Siro il 160° confronto in Serie A: i precedenti sono nerazzurri
- 20:53 Gradito ospite al Viola Park: Daniel Osvaldo ha assistito a Fiorentina-Inter Primavera
- 20:38 Bookies - Inter campione d'Italia a quota bassa nel match di domenica contro il Torino
- 20:24 Domenica grande festa tricolore a Milano: la Parata dei Campioni d'Italia in diretta sui canali social dell'Inter
- 20:09 Bookies - Lautaro a caccia del gol: una rete del Toro vale 2,25 volte la posta
- 19:55 Zampata di Akinsanmiro, Fiorentina beffata: il nigeriano al 90esimo regala la vittoria per 2-1 all'U19 di Chivu
- 19:44 L'Inter Women sfida la Juventus, Guarino punta sul 4-3-3: le formazioni ufficiali
- 19:29 Inter e Torino si gioca in... difesa: a San Siro si sfidano le squadre con il maggior numero di clean sheet
- 19:15 Sky - Inter-Torino, Inzaghi prepara i cambi: Asllani e Frattesi dall'inizio, prima chance da titolare per Buchanan
- 19:00 Rivivi la diretta! FESTA CONTINUA: l'AUTOGOL di PIOLI. Le ULTIME verso INTER-TORINO e di MERCATO. Ospite Borrelli
- 18:47 Inter-Torino, domenica potrebbe arrivare la 100esima presenza in Serie A di Frattesi
- 18:33 Milan-Inter, francesi al comando. Barella tiene alto il vessillo azzurro
- 18:18 Il Toro contro il Toro: Lautaro per rompere il digiuno e raggiungere il record di Icardi e Ibrahimovic
- 18:04 Gianfelice Facchetti risponde a Pioli: "Dovevi ricordare che per due volte non siamo entrati nella tua area per 4 e 7 minuti"
- 17:50 L'Inter torna a San Siro da campione d'Italia per sfidare il Torino: ultimi biglietti disponibili
- 17:36 Un tifoso 13enne ferito da un petardo durante i caroselli scudetto: "Prima il botto, poi un buco nella gamba"
- 17:22 Terna arbitrale femminile per Inter-Torino, Abodi: "Passo in avanti verso l’affermazione delle pari opportunità"
- 17:08 UEFA, Ceferin all'attacco della Superlega: "Progetto immorale, le conseguenze sarebbero disastrose"
- 16:53 Carlos Augusto: "Sono soddisfatto della mia stagione. Scudetto storico, possiamo aprire un ciclo vincente"
- 16:38 Acerbi: "Negli ultimi mesi ho stretto i denti nonostante la pubalgia, ma la mia priorità era dare tutto per l'Inter"
- 16:24 Zanetti in posa con il 20° scudetto ad Appiano Gentile: "Dove il mister e i ragazzi hanno costruito la vittoria"
- 16:09 Il Messaggero - Lazio-Luis Alberto, discorsi rinviati: Gudmundsson e Colpani nel mirino biancoceleste
- 15:52 Alle origini di Lautaro, il Toro raccontato dal padre: "Mai avuto dubbi sull'Inter". Poi il retroscena di Milito
- 15:46 Inter pronta alla festa: da Via Achille a Piazza Duomo, il Comune di Milano ufficializza il percorso del pullman nerazzurro
- 15:32 Acerbi salta Inter-Torino: affaticamento per il difensore, Inzaghi punterà su De Vrij
- 15:18 "Speriamo abbassino un po' il prezzo": Frattesi racconta il suo primo incontro con Inzaghi
- 15:04 Lo spoiler di Barella al matrimonio di Bastoni: "Ragazzi, abbiamo preso Thuram". Il retroscena di Eddy Veerus
- 14:49 Capello: "Thiago Motta? Tra i miei preferiti. Facendo la guerra ad Arnautovic ha dimostrato personalità"
- 14:35 La stagione non è finita, l'Inter insegue il record d'imbattibilità in A: dopo il Milan sono 27 le partite senza sconfitte
- 14:20 Allegri ricorda: "L'Inter? Ho sempre detto che era la squadra più forte e venivo preso per matto"
- 14:06 Skriniar ritrova il sorriso: "Finalmente 90', non è stato facile stare fuori 3 mesi. Ora sono felice"
- 13:51 Voce al tifoso - Un viaggio d'amore per l'Inter
- 13:38 SportMediaset - Inter, tre obiettivi sul mercato dopo i colpi Taremi e Zielinski: lo scenario. E il futuro di Acerbi...
- 13:24 Inter-Torino, domenica la festa nerazzurra: il Prefetto di Milano dispone il divieto di vendita di alcolici
- 13:10 Izco: "Cambio d'agente per Franco Carboni? Non ha firmato con nessuno, come Valentin"
- 12:56 L'Inter campione d'Italia ritrova il Torino, striscia positiva contro i granata: che numeri negli ultimi precedenti
- 12:42 Saras, c'è l'ok del Governo: via libera per la cessione dai Moratti a Vitol
- 12:28 Scudetto, la festa dell'Inter continua domenica. Il club: "Bus celebrativo da San Siro a Piazza Duomo"
- 12:14 La Repubblica - Inchiesta della Procura, il Milan rischia la penalizzazione: cosa non quadra agli investigatori
- 12:00 Il blocco AZZURRO, LAUTARO capitano, la rivincita di CALHA e Lukaku cancellato da THURAM
- 11:45 Pioli: "Inter la più forte da 4 anni e ha vinto solo 2 scudetti. Darei tutto per cambiare il risultato dei derby"
- 11:30 CdS - Mercato Inter: nodo lista UEFA. Serve spazio per la quinta punta. Bento-Di Gregorio...
- 11:16 TS - Di Gregorio, scatto Juve. L'Inter ci aveva pensato, ma due anni fa...
- 11:02 Scariolo: "L'uomo scudetto è Inzaghi. Seconda stella nel derby? Di solito è meglio..."
- 10:48 Morace: "Terna femminile a Inter-Torino? Fa piacere. Ho conosciuto Ferrieri Caputi e..."
- 10:34 Ben Jacobs: "Gudmundsson, priorità alla Premier: ci sono due indizi"
- 10:20 Ottolini (ds Genoa): "Difficile trattenere Gudmundsson, ma non c'è un prezzo perché..."
- 10:06 TS - Correa, ritorno probabile: potrebbe restare. Per Gudmundsson si fa complicata
- 09:52 Gudmundsson: "Futuro? Ho sempre sognato la Premier, ma col Genoa..."
- 09:38 TS - Bento ha fatto una promessa all'Inter: i nerazzurri accelerano, c'è il prezzo
- 09:24 CdS - Gudmundsson obiettivo numero uno: Zanotti nell'affare col Genoa?
- 09:10 CdS - Zhang, doppio binario: con Pimco nulla è scontato. Oaktree può prendersi l'Inter in extrema ratio
- 08:56 Zambrotta: "Juve e Milan derby delle deluse? Forse sì. Inter davanti, ma ogni annata è a sé"