Pareggio e polemiche. E' finita 2-2 tra Inter e Cagliari, ma dopo la partita si parla poco della tattica e tanto dell'arbitraggio. Un tocco di braccio di Sau nel secondo gol, ma soprattutto un rigore palese non dato all'Inter al 90'. Una partita che comunque ben giocata dal Cagliari. L'Inter è scesa in campo con la formazione migliore: 3-4-2 con i rientranti Samuel e Ranocchia al fianco di Juan, mentre non c'è stato spazio per le sorprese davanti. Tridente con Cassano, Palacio e Milito, a centrocampo il quartetto Zanetti-Gargano-Cambiasso-Nagatomo. Maggior spinta a sinistra con il giapponese, che regala nel secondo tempo una gran palla per Milito che spreca. Cambiasso invece cerca maggiormente l'inserimento rispetto a Gargano, disordinato in fase d'impostazione.

In attacco il trio offensivo svaria molto, anche se Milito parte da posizione centrale, Palacio da sinistra e Cassano e da destra. Ma sono soprattutto Cassano e Palacio a scambiare spesso posizione, come nel gol del vantaggio. Crosso di Cassano dalla sinistra, inserimento di Palacio dalla destra. Dopo il gol, l'Inter non riesce a raddoppiare ed è soprattutto a centrocampo che non riesce a prendere il pallino del gioco. Il Cagliari cresce col passare dei minuti e pareggia prima dell'intervallo. L'azione del gol nasce da un contropiede mancato per l'Inter, la difesa nerazzurra era schierata. Sul cross di Cossu dalla sinistra, tardivo il pressing di Zanetti e Gargano, che lo seguono a distanza. Ma sull'inserimento di Sau è Juan a sbagliare e a non seguire l'attaccante del Cagliari, che si presenta solo davanti all'incolpevole Handanovic.

Stramaccioni non cambia niente nell'intervallo, l'Inter si ripresenta in campo con gli stessi undici. L'Inter prova a cercare con maggiore convinzione il vantaggio, ma è il Cagliari che è pericoloso in contropiede. E arriva il gol dell'1-2 del Cagliari, in cui la difesa è mal posizionata e incapace di respingere il pallone dopo il palo colpito da Pinilla. Stramaccioni allora decide di cambiare e prova il tutto per tutto. Primo cambio al 73°: Coutinho per Juan. L'Inter gioca a 4 in difesa, con Gargano e Cambiasso in mezzo e Coutinho alle spalle del tridente. Ma dura poco, perché all'82° esce Cassano per Alvarez. L'argentino si posiziona sulla fascia destra (con Coutinho a sinistra) ed è da lì che nascono i pericoli maggiori per il  Cagliari nell'assalto nerazzurro. Alvarez entra benissimo in campo e alla prima azione arriva sul fondo e mette il pallone in mezzo: Astori fa autogol. Poi l'assedio è disordinato e confuso, con Coutinho che prova spesso ad accentrarsi (tiro di poco a lato). Tanti corner e punizioni, ma è il mancato rigore su Ranocchia che alla fine pesa come un macigno. Ma l'Inter deve ritrovare la forma e il gioco (anche l'imprevedibilità) della striscia di vittorie che le aveva permesso di arriva così in alto in classifica.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Dom 18 novembre 2012 alle 20:24
Autore: Guglielmo Cannavale / Twitter: @guglicannavale
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