"Gentile redazione,
vi ho scritto all'inizio dell'esperienza di Mancini quando il mercato era ancora aperto e i ko contro Sassuolo e Torino ci portavano verso la zona destra della classifica. Da allora molte cose sono cambiate, la vitalità del gruppo è esplosa in 5 risultati utili consecutivi tra EL e campionato per dare ai tifosi un vero motivo (per la prima volta nella stagione) di sorridere. Lo stop con la fiorentina ha fatto risalire a galla tutti i limiti che la squadra ha. Secondo me la partita contro i viola doveva essere gestita meglio per poi andare ad affrontare il napoli con la convinzione che una vittoria ci avrebbe portato a -4. Troppo bello per essere vero, mi hanno tirato un pizzicotto e mi sono svegliato da quel bellissimo sogno di non perdere due partite dopo una vinta.
Adesso testa al Wolfsburg senza paura e senza commettere gli errori fatali di Celtic-Inter dove riuscimmo a farci rimontare sul 2-0. Il pareggio in extremis con il napoli non ho avuto il piacere di vederlo perchè sotto di due non mi sarei mai aspettato che la nostra pazza inter riuscisse in tale impresa al San Paolo. Speriamo che il buon Mancio ci regali una gioia giovedì.
Per quanto riguarda il mercato estivo penso sia ora di liberarsi di giocatori stipendiati che ci aiutano a perdere come( kuznamovic, obi, nagatomo, ranocchia) e di liberare handa che ormai credere di essere il più forte al mondo.
La mia TOP 11 della stagione 2015-2016 è questa:(4-2-3-1)
Perin// Darmian/ Dragovic/ Murillo/Santon//yaya Toure/ Guarin// Pedro/ Hernanes/ Shaqiri/ Icardi/.
AMALA".
Giovanni
"In primis devo assolutamente ringraziare tutti gli uomini della redazione perchè donate a noi interisti una sensazione indescrivibile,come "vivere" in un piano di Corso Vittorio Emanuele II 9,quindi grazie!!!
Digito con molto armonia questo mio pensiero,ma sento una forte pressione in vista di giovedì,match attesissimo,la partita della prova del 9,la porta da aprire verso un futuro degno del nostro blasone.
Andremo in Germania con la convinzione di non essere inferiori,di questo ne sono certo,è la parte positiva del lavoro fino adesso svolto dal Mancio,il primo grande acquisto del Presidente.Questo però non potrà bastare,è un discorso validissimo per battere le "piccole" in campionato,discorso ahimè futuristico perchè anche quest'anno ci siederemo sul sesto,quinto gradino max; il mister non dovrà giocare solo questa carta,mancano almeno 3/4 giocatori di livello per formare una squadra,siamo in inferiorità numerica ogni partita e si vede,D'Ambrosio ha paura di sbagliare,Juan Jesus e Ranocchia si sentono giocatori dell'All stars team con i piedi da Serie B, Handanovic vola a vuoto,più che un super-man,un pipistrello in discoteca.Gli altri interpreti titolari scelti dal tecnico mi stanno bene,non adesso Brozovic e Palacio,ma il primo è all'altezza ed el trenza recupererà la migliore forma;il Guaro è rinato,Medel ha meno compiti offensivi(meno male),Shaqiri e Maurito sono dei top Players. Hernanes sarebbe uno dei più determinanti giocatori al mondo,ma la sua partita deve durare 30 minuti altrimenti no,Mateo speri entri tra le grazie del mister perchè mi fa male vederlo in panca.
Gli handicap ci sono,fanno parte soprattutto dei pensieri di Tohir dal momento dell'acquisto della società fino ad oggi,il tutto si è dilungato a causa di un incompetente come lo sbruffone e presuntuoso tecnico toscano avuto in precedenza,ma che c'erano da colmare varie tipologie di gap(economici e tecnici)il tycoon lo sapeva,e nonostante tutto ha deciso per primo di portare questa croce ed iniziare una nuova e difficile avventura.Dopo di lui ed i suoi soci,il capitano Zanetti,Piero Ausilio ed il Mancio con Silvinho ed il suo team.
L'UEFA di "Platini" non avrà occhi di riguardo per noi e la multa arriverà,per questo diventa essenziale andare avanti in Europa.Non Si possono sbagliare queste due partite,si devono prendere sul serio,come fossero delle semifinali di champions,la posta in gioco per noi è la stessa,come fosse il 2010,il bene dell'Inter è il volere di tutti noi,non conta altro.
L'avversario è nettamente favorito sulla carta,in base a ciò che è stato fatto in questa stagione,sembrano i temibili bianco-verdi di D'Alessandro di un decennio fa,ma con molta più qualità. Tutta linfa per le nostre pazze radici che ci legano all'irrazionale natura del nostro amato club.Queste sono partite per noi,quelle che aspettiamo con ansia,quelle da batticuore.E' un occasione da sfruttare,è una battaglia da vincere,un'amore da difendere e salvare.
Uscire dall'Europa dimezzerebbe il morale anche dei magazzinieri.Il popolo interista aspetta risposte,la nostra squadra non deve fallire,di nuovo,come negli ultimi tre anni,chi scenderà in campo dovrà dimostrare di avere il valore per portare al petto il nostro simbolo ed il nostro nome e centosetteanni di STORIA GLORIOSA!
Come mancare l'occasione in una serata così..
dai profumi particolari...FORZA Inter!!!".
Antony
"Ecco la solita pazza Inter, sentenzieranno gli amanti delle etichette anche se, per certi versi, sembrava già “scritto” ben altro epilogo: perché se metti sullo stesso rettangolo verde l’unica squadra, il Napoli (di una città tra l’altro capitale della cabala e della scaramanzia applicate al calcio), che non subiva rigori da ben 53 gare consecutive (tutto l’attuale campionato + 3/4 dello scorso); un arbitro, Rocchi, che in carriera (UDITE, UDITE!) non ne aveva mai concesso uno all’Inter, ma “solo” 5 contro (vergogna indicibile dell’ultimo personaggio lasciato in “eredità” da Calciopoli, da cui se ne è uscito come unico assolto - assieme all’attuale designatore Messina - per insufficienza di prove e senza mai essere stato sospeso dall’AIA); un allenatore, Mancini, mai vincente al San Paolo ed un altro, Benitez, mai perdente contro i nerazzurri da quando ne fu cacciato; ed infine una squadra, l’Inter, non solo in credito con la sorte dall’
ultimo quarto di finale di Coppa Italia giocato con gli stessi avversari, ma soprattutto “femmina” nel giorno della Festa della Donna ed oggi - lunedì 9/3 - omaggiata per le sue 107 primavere - era molto probabile che quel determinato “evento” potesse davvero materializzarsi.
Invece non tutto è filato liscio e non tutte le tessere del mosaico cabalistico nerazzurro si sono incastonate al posto giusto. Ma tant’è, non sarà arrivata la vittoria spezza-tabù (al San Paolo, in campionato, l’Inter non vince dal 1997), bensì un pareggio in rimonta (ormai quasi insperata) che, se non altro, costituisce un buon viatico per la settimana di coppe in arrivo e tonifica, comunque, la classifica. Infatti, checché se ne scriva, risulta evidente - nonostante i fisiologici problemi di “crescita” denunciati prima contro i viola e poi ieri sera a Napoli - che i nerazzurri stanno ”da par loro” risalendo la graduatoria con ben 5 posizioni recuperate solo nelle ultime 5 giornate (da 13.mi alla 21.ma fino ad essere 8.vi, ora, alla 26.ma, anche se il Genoa deve ancora recuperare la gara col Parma). Ed è fuor di dubbio che l’aria che tira ora nella medio-alta classifica, a 36 punti, risulti un po’ più “tersa” che altrove, anche se non così “
terza” come quella posizione in campionato a cui i nerazzurri, comunque, sembrerebbero ambire ancora nonostante la mancata vittoria di ieri.
E non potrebbe essere altrimenti visto che la “carovana” allestita per i trasferimenti continentali della truppa meneghina corre il rischio - già da giovedì prossimo - di trovare serie difficoltà per raggiungere le “piste” mitteleuropee che porterebbero a Varsavia. Specie considerando i problemi - non solo logistici - che dovrebbe fronteggiare, a quelle stesse latitudini, per riuscire a ”piantare le tende”, provvisoriamente beninteso, in certi borghi germanici: con tutti quei “lupi” che gironzolano da quelle parti (Wolfburg, in tedesco, significa proprio “borgo del lupo”), ci sarà da stare poco ....allegri. Ma col ns. “allenatore/cacciatore” Robert (De Niro) Mancini (pur reduce da una precedente domenica “venatoria” in cui aveva sparato una “doppietta” a salve, mettendo in vetrina i “peluches” Podolski e Kovacic, anziché gli “orsi” - irrinunciabili ad oggi - Shaqiri e Palacio, subito compensata ieri dalla scelta “mirata” di cam
biare - in corsa - il modulo di gioco), si confida che i “lupi” della Bassa Sassonia faranno, forse, meno paura del previsto, finendo alla fine quasi col “ballarci” insieme..... Infatti, si sa che il calcio non è scienza esatta: altrimenti non troverebbe giustificazioni il fatto che l’attuale secondo posto in Bundesliga sia occupato da quello stesso Wolfsburg che negli autunnali gironi eliminatori di EL ha perso entrambe le sfide (subendo ben 4 reti in trasferta e 2 a domicilio) contro l’attuale 14.ma squadra (avete letto bene, 14.ma) della Premier League, cioè l’Everton. Così come, a gennaio, per contraltare, non si capirebbe come abbia fatto il Wolfsburg, in campionato, a piegare la capolista Bayern con un netto 4-1. E’ poi di due giorni fa l’aggiornamento che il “borgo” dei lupi sassoni è stato battuto dal “borgo” di Augusta (in tedesco Augsburg), città fondata dall’omonimo imperatore romano. Che sia un segno beneaugurante del destino eu
ropeo o è solo e sempre scienza inesatta? Di sicuro sembra una sorta di eterogenesi dei fini, con i nerazzurri partiti per cacciare i lupi tedeschi e che potrebbero invece finire, come già detto, col ballarci assieme. Tanto che quel famoso principio filosofico fu sì attribuito ad un esponente della scuola tedesca, tal Wilhelm Wundt, ma venne teorizzato, invece, da un omologo italiano, cotanto Giambattista Vico. E ho detto tutto....
Esaurita questa breve parentesi cinefilo-filosofica e volendo continuare a coltivare il sogno Eurozona - via campionato - bisogna prendere atto di una classifica che è rimasta pressoché invariata dopo l’ultima giornata (Juve a parte, solo Lazio e Samp hanno vinto nel gruppo di testa). Il problema, in ottica nerazzurra, è semmai che - a parte la Roma, affetta da “pareggite” cronica - anche lo stesso Napoli (pur reduce dall’ennesima rimonta subita, ma già con un piede e mezzo nella finale della Coppa Nazionale), così come la Lazio, la Fiorentina (sebbene pesantemente sconfitta dai capitolini) e pure il Genoa stanno beneficiando di un rendimento con un trend favorevole: pertanto, con distanze abbastanza limitate in classifica, proprio gli scontri diretti risulteranno - mai come quest’anno - decisivi per certificare chi raggiungerà l’agognato paradiso europeo.
Sviluppando quindi, per puro divertimento (e malcelata speranza), una proiezione sulle rimanenti 12 giornate - e mantenendo, per ipotesi, le medie punti fin qui acquisite da ciascuna squadra - risulterebbe che i nerazzurri sarebbero, però, costretti ad imprimere un’impennata di rendimento a dir poco miracolosa. Nel senso che dovrebbero riuscire quasi a raddoppiare la media punti a partita, elevandola dall’attuale 1,38 a 2,67 (corrispondente a 10 vittorie e 2 pareggi), idonea a garantire quei 68 punti finali per conseguire (anche sulla scorta dei punteggi medi delle terze arrivate nelle ultime 9 stagioni) il pass europeo dei preliminari di Champions. OK, sono tutti calcoli previsionali, ma si tratta, appunto, di una simulazione. E’ evidente, infatti, che l’Inter - cito l’editoriale “Basta con la paura” di Lapo De Carlo del 23/2 - abbia “...bisogno di tante vittorie, anche di quelle che non ha il coraggio di sognare”. Ed allora, volendo continuare nel gioco
in atto e dando una scorsa al calendario delle partite residue, mi avventuro nella seguente fanta-analisi:
IN CASA: il calendario si presenta un po’ “anomalo”, nel senso che si affronteranno o squadre di assoluto vertice (Juve e Roma) o le ultime della classifica (Empoli, Chievo, Cesena e Parma): mancherebbero le mezze misure, meglio le mezze squadre, sì insomma le squadre di mezza classifica. Ah no, rettifico: in questo target confluirebbe “giusto” il Milan, col derby in programma alla 31.ma giornata... Ma ormai la proprietà dei dirimpettai non ha più pecunia e tempo da dedicare al calcio, impegnata com’é a tentare di rilevare gruppi editoriali e torri televisive altrui. Infatti sono già tre consecutive le mancate visite pastorali a Milanello del “gran sacerdote”, proprio nei primi venerdì di Quaresima: con quello che consumano gli elicotteri a turboelica, con i “rincari” imposti dalle olgettine e, soprattutto, con i malleoli in disordine non si può certo biasimare il loro presidente.... Tanto più che, addirittura, stante certe indiscrezioni giornalist
iche - a dir poco inverosimili nelle cifre - la stessa proprietà starebbe già provvedendo alla cessione parziale del club, a conferma del fatto, indirettamente, che il cosiddetto “utilizzatore finale” sia attirato più dai cap***oli delle sue squinzie che non al capezzale dei suoi dipendenti pallonari. “Umanamente” parlando, non si può certo dargli torto.... Per non parlare, infine, del ventilato cambio tecnico da Inzaghi a Brocchi. Quest’ultimo, con una siffatta identità, più che un allenatore, pare una “sentenza” e Berlusconi, per quella particolare dicitura ha un genuino rapporto di idiosincrasia. Mi si passi la “doverosa” digressione sulle vicissitudini altrui, ma l’occasione per lo sfogo satirico era troppo ghiotta. Proseguendo lucidamente nella disamina del calendario, non dovrebbe preoccupare lo scontro con la Roma che ha già bruciato un obiettivo stagionale (la Coppa Italia), ne ha un altro in fase di lenta ma inesorabile “cottura” - anc
he se si può considerare “già bello che andato” (il campionato, con la Juve salita a +11, pur dopo l’incrocio casalingo) - e l’ultimo, ripreso solo per i capelli nella tana olandese del Feyenoord (l’Europa League); né quello con la Juve che verrà affrontata “solo” alla 36.ma giornata, quasi sicuramente con lo scudetto già in tasca (loro) e, pertanto, si presume “fortemente demotivata”. Si potrebbe rischiare di impattare, insomma, solo col sempre ostico Empoli (abbonato ai pareggi), ma questa gara sarà l’ultima della stagione, magari con l’obiettivo nerazzurro ancora da raggiungere, come d’altronde successe già, con esito favorevole, nel campionato 2003-04, anche se in trasferta. Riassunto: in 7 gare, 6 vittorie ed un pari.
IN TRASFERTA: ben più impegnativo, sulla carta, appare il percorso fuori casa che prevede gli incroci con le due genovesi, lo scontro con la coppia di nordestine “residue” e con gli altri romani - diversamente capitolini - della Lazio. Confortano i precedenti storici a Marassi, sia col Genoa che con la Samp, dove i nerazzurri hanno spesso maramaldeggiato, come si usava dire una volta; in Veneto e Friuli, invece, si potrebbero incontrare squadre senza particolari obiettivi di classifica, almeno che l’Hellas non si ritrovi inopinatamente impelagato - magari dopo l’eventuale cambio del tecnico - nella lotta per la salvezza, a fronte di una partenza sprint. Pertanto la gara più rognosa dovrebbe risultare proprio quella contro i biancocelesti, non foss’altro per il fatto che i laziali contenderanno ai nerazzurri gli stessi obiettivi europei, siano essi la CL o l’EL. Ipotizzare, pertanto, di fare bottino pieno a Marassi (2 volte), al Ben-te-godi (speriamo tocchi a noi
......) ed al Friuli e di conseguire almeno un pareggio all’Olimpico (di Roma) non è esercizio azzardato. Totale, si avrebbero le “fantasmagoriche” 10 vittorie e i due pareggi, come da tabella.
Il percorso, ovviamente, sarà per tutte le squadre a prova di trend (in campionato) e di trip (in Europa League). Ma se Mancini, sulla scorta della sua ormai ultradecennale carriera di allenatore, riuscisse a tener fede alla fama di “sprinter” - con i famosi rush finali delle sue squadre - (quasi) nessun traguardo potrà essere precluso. Ne sono testimonianza (fonte “Transfermakt.it”) i risultati conseguiti sia nella stagione iniziale (delle 4 complessive) della prima esperienza interista (datata 2004-05), allorché realizzò, nelle ultime 12 gare di campionato, una media punti di poco inferiore a quella ora agognata (2,42 vs 2,67), partendo da una base consolidata poco differente da quella attuale (1,65 di allora contro 1,38 di adesso), ma soprattutto raggiungendo il 3° posto; sia al Manchester City ove fu in grado - nelle 3 stagioni e mezza da tecnico - di realizzare (in quegli scorci di Premier League) l’ottima media punti complessiva di 2,00 che portò – cr
onologicamente - ad un 5°, 3°, 1° e 2° posto; sia infine, da ultimo, nell’esperienza al Galatasaray che rilevò in corsa da Terim quand’era al 9° posto e riuscì ad issare fino alla 2a posizione con una rimonta quasi completata sul Fenerbahce. A corollario ed a conforto di tutto, insomma, fatte salve le prime 2 mezze annate alla Fiorentina ed il biennio alla Lazio, Il Mancio allenatore ha ottenuto - nelle ultime 12 giornate dei vari tornei nazionali - una più che buona media punti generale pari a 2,05 che, “trasferita” nell’attuale campionato, potrebbe garantire - nella migliore delle ipotesi - quel 6° posto utile per accedere alla prossima Europa League, qualora l’eventuale vincitrice della Coppa Italia facesse slittare il bonus di partecipazione oltre la 5.ta posizione.
Pura suggestione o no, gioco “pericoloso” o meno, sogno puerile che sia, favoleggiare non costa proprio niente, visto che le “fatidiche 10 vittorie” le ha prefigurate, di recente, pure un “osservatore neutrale” come Fabio Caressa a Radio Deejay e per ben due volte nell’arco di una settimana. C’è solo da augurarsi, però, che - in fatto di previsioni - il telecronista Sky non stia al calcio come il mago Otelma agli andamenti dei titoli in borsa....
Cordiali saluti".
Orlando
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