In occasione del suo 60esimo compleanno, Walter Zenga è stato ospite a Sportitalia dove ha parlato di vari argomenti, toccando anche il capitolo Inter. 

Sessant'anni... Raccontaceli: 
"Ho fatto una carriera straordinaria. Sono contento così. Chiunque da bambino sogna di giocare per la squadra del proprio cuore e fare circa 400 partite. Ho girato tanto, sono contento".

Manca solo l'Inter in panchina...
"Quella te la devi guadagnare... Ho sentito l'altra volta De Rossi che dice che lui vuole diventare l'allenatore della Roma ma prima deve affrontare un percorso da fare ed è vero e bello. Il percorso lo può portare più o meno vicino ma l'importante è avere obiettivi grandi". 

Uno Zenga del 2020?
"Uno è Meret, l'altro è Cragno del Cagliari. Ho lanciato Sirigu, ho avuto la fortuna di allenare Viviano, Brignoli... Tanti bravi portieri. A volte però ci dimentichiamo che c'è un Gigio Donnarumma che ha fatto tante partite e abbiamo dimenticato quanto sia giovane". 

Un rimpianto?
"Essermene andato via da Catania e la retrocessione col Crotone perché per il feeling che avevamo creato tutti insieme, città compresa, è stata una mazzata. Abbiamo fatto una roba pazzesca nel girone di ritorno, ma per il gruppo, dispiaciuto per i ragazzi che erano fantastici". 

Radja Nainggolan ha lanciato messaggi d'amore alla sua ex Roma...
"Radja fa bene a lanciare amore ad una squadra che gli ha dato tanto. L'altro giorno ci siamo sentiti e gli ho chiesto come è stata la serata Roma-Barcellona e me l'ha raccontato con così tanta passione che sembrava fossi lì, si capiva che era sincero. Sono molto contento se si torna a giocare perché Radja Nainggolan è ancora con me". 

Vendere Lautaro sarebbe un affare?
"Considerando che Lukaku e Lautaro quest'anno hanno fatto quasi la perfezione, andavano ad occhi chiusi, e che il campionato si è fermato io prenderei qualcuno che possa integrare loro due in previsione del fatto che l'Inter andrà in Champions League e ha tante partite da fare. Non penso né Zhang né l'Inter abbiano bisogno di 111 milioni. Credo che se questo campionato si concluderà o meno andranno fatte valutazioni totalmente diverse da quelle che facciamo noi. Cambiare con chi poi?".

Perché una squadra ricca come l'Inter ha la necessità di mettere una clausola?
"Questo non lo so. Posso dire che Lautaro è forte, è in crescita. Spalletti un giorno mi disse che non è un numero 9 perché fa tante cose. Pensavo potesse essere differente da quello che è diventato. Poi le decisioni le fa Conte... Che non è quello del Governo". 

I cinque simboli dell'Inter...
"Facchetti non si può non mettere. Ma ce ne sono talmente tanti... Mazzola...".

In Coppa Uefa avete eliminato il Cagliari...
"Noi avevamo perso 3-2 a Cagliari e poi abbiamo vinto 3-0. In quel momento il Cagliari era arrivato a quella semifinale un po' stanco. Non erano neanche messi benissimo in classifica se non ricordo male. Ho visto recentemente gli highlights a San Siro e l'allenatore diceva che erano stanchi e non erano stati i soliti. In questa partita credo mancasse Allegri tra l'altro".

Eriksen da punto interrogativo diventerà punto esclamativo?
"È sempre difficile entrare nelle dinamiche di un'altra squadra soprattutto perché non conosci le condizioni e la mentalità dell'allenatore. Non sai cosa cerca Antonio. I centrocampisti dell'Inter quest'anno erano partiti molto bene. Barella e Sensi avevano fatto grandi cose, per citare una partita, quella Barcellona anche se poi è stata persa. Ha recuperato Vecino nel frattempo, sicuramente dovrà fare qualcosa però entrare nei particolari e da parte mia dire cosa è difficile". 

Sezione: News / Data: Mer 29 aprile 2020 alle 00:15
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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