Rafa Benitez non toccherà la formazione nerazzurra, quella del 4-2-3-1 europeo nata a Londra, quella delle vittorie. Rafa non è un tecnico rivoluzionario, al contrario, proprio come Mourinho, fa della tattica e della teoria il suo credo. ‘Sacchiano’ convinto, (Benitez studiava le VHS di Sacchi, dalle quali ha appreso anche l’italiano) Rafa ha sempre fatto bene in ogni dove, grazie alla sua filosofia di squadra corta, con difesa bloccata, e ripartenze veloci sugli esterni. E’ stato lui a portare alla conquista della Liga a Valencia dopo 31 anni di digiuno, proseguendo il lavoro iniziato da Hector Cuper, che ha sfiorato in due occasioni la Champions League con i valenciani. Rafa adottava un 4-4-2 molto ordinato, con pochi ritocchi rispetto al predecessore. Difesa solida, bloccata con Baraja e Albelda davanti alla difesa, ed esterni rapidi bravi a ribaltare l’azione con una coppia di punte assortite come Carew ed Aimar. A Valencia Rafa studiò il 4-2-3-1 che lo portò alla vittoria della Champions di Istanbul sul Milan, dopo la Coppa Uefa con gli spagnoli del 2004.

Benitez ben si è adattato, poi, allo spirito inglese, sacrificando un po’ di tecnica in squadra per una maggiore fisicità. Crouch e poi Torres sono stati i suoi terminali offensivi, Luis Garcia e Benayoun gli uomini di tecnica e classe, pronti a guidare le manovre offensive dei Reds. Alle loro spalle uno zoccolo duro di uomini forti sia fisicamente che psicologicamente, che hanno sempre fatto da traino all’intera squadra, come Gerrard, Carragher e Mascherano. La spinta sulle fasce per il tecnico spagnolo è sempre stata importante; a Liverpool aveva John Arne Riise, pronto a macinare chilometri sulla sinistra , mentre dalla parte opposta aveva Finnan, che aveva meno spinta rispetto al norvegese, ma aveva compiti più difensivi. Motivo per il quale il suo arrivo sulla panchina nerazzurra coinciderebbe con la permanenza di Maicon, il terzino che serve per il suo gioco. A centrocampo l’arrivo di Mascherano costituirebbe una diga invalicabile, mentre la davanti l’arrivo di Kuyt (sennò quello di Cavani o Silva) garantirebbero più soluzioni al forte attacco nerazzurro, che vedrà Diego Milito, principe della manovra offensiva, con alle spalle Balotelli, Sneijder ed Eto’o. Insomma la nuova stagione ed il nuovo corso Benitez riparte dall’eredità tattica lasciata da Josè Mourinho.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 08 giugno 2010 alle 09:59
Autore: Alberto Casavecchia
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