La vittoria pesantissima di San Siro, ottenuta a spese dell'Inter, può aprire nuovi orizzonti tattici alla Roma? Stuzzicato da questa domanda in conferenza stampa, Claudio Ranieri ha risposto così: "Io non ho mai chiesto alla mia squadra, al pronti via, di mettersi dietro - la puntualizzazione del tecnico giallorosso -. No. Evidentemente, se succede, è perché la squadra avversaria è stata più forte. Anche loro si adattano a noi: c’è chi dice 'aspettiamoli 30 metri più indietro e vediamo cosa succede'; oppure, come la Juventus dice 'andiamoli a prendere alti e vediamo cosa succede0. Anche gli altri hanno le loro strategie tattiche, e noi dobbiamo essere bravi a controbilanciarle. A volte ci riusciamo subito, altre volte subiamo oltre misura. Poi, come in tutte le cose, si legge meglio la partita: l’avversario o noi, e i ragazzi riescono a sviluppare il proprio gioco. Tutto qua. Non è che io dica ai ragazzi: 'aspettiamoli a metà tra la loro area di rigore e la nostra metà campo”, proprio perché magari loro giocano molto col portiere. Perché dovremmo andare lì a pressare il portiere? Sono tutte strategie che scegliamo, ma poi c’è anche la forza dell’avversario, che in certi momenti prende il sopravvento, spinto dall’entusiasmo, e ti costringe a difenderti. È come nel pugilato: quando ti metti bene, aspetti solo il momento per sferrare il colpo del KO, se possibile".

A proposito della responsabilità che deriva dal colpo grosso messo a segno domenica scorsa in casa dei campioni d'Italia, Ranieri fa da pompiere: Noi non abbiamo pressione. Sappiamo da dove veniamo, non dobbiamo averne. Stavamo sott’acqua, abbiamo tirato fuori la testa e ora cominciamo a respirare. Ora che respiriamo, dobbiamo spingere. La pressione ce l’hanno gli altri. Noi che pressione abbiamo?". 

Sezione: Il resto della A / Data: Ven 02 maggio 2025 alle 13:24
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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