Ad poco più di una settimana dalla scomparsa di Gigi Simoni, l'Inter ripropone un'intervista inedita, realizzata in occasione delle celebrazioni per la Inter Hall Of Fame 2018, durante la quale l'ex tecnico nerazzurro faceva un tuffo nei ricordi a tinte nerazzurre: "Mi hanno sempre detto che allenare l'Inter sarebbe stato complicato. Per me è stata la cosa più semplice e naturale. Io sono tifoso dell'Inter, è la squadra che mi ha regalato le soddisfazioni più belle".

Al nome di Simoni è impossibile non collegare quello del Fenomeno Ronaldo che Gigi ricordava così: "Lui era il massimo, il giocatore più forte di tutti: velocissimo e dalla tecnica eccezionale. Succedeva spesso, a fine partita: rientravamo negli spogliatoi tutta la squadra intonava 'Oh, il fenomeno, il fenomeno ce l'abbiamo noi...'. Lui era sempre sereno e allegro, anche prima della finale di Coppa Uefa: io ero teso, lui mi disse: 'Tranquillo, vinciamo. E se vinciamo le taglio i capelli a zero'. E infatti al primo allenamento dopo la partita di Parigi si presentò con la macchinetta". 

Da Ronie a capitan Zanetti, passando per capitan Bergomi: "Sembrava sempre di giocare in uno in più, era ineguagliabile. Bergomi mi ha sempre dato una mano importante, Berti era il numero uno per simpatia, anche quando visitavamo gli Inter Club".

Il ricordo di Facchetti: "Feci amicizia con lui in nazionale, era un ragazzo straordinario. Io giocavo nel Torino, facevo l'ala destra e non volevo incontrarlo in campo, perché era troppo forte ed eravamo troppo amici. Così prima delle sfide contro l'Inter chiedevo a Meroni di scambiare la fascia: io andavo a sinistra, così non dovevo incrociare Giacinto in campo".

Sezione: Focus / Data: Lun 01 giugno 2020 alle 20:30 / Fonte: Inter.it
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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