In poco tempo ha già conquistato la fiducia di tifosi e addetti ai lavori. Sicuramente è ancora presto per definire Lautaro Martinez un crack assoluto, ma l’inizio del Toro è sicuramente più che positivo. Per conoscere ancora più a fondo l’argentino, FcInterNews.it ha intervistato in esclusiva Manuel Fernandez, il primo allenatore di una squadra professionistica della punta oggi all’Inter.

Di cosa si occupa oggi?
“Fino a 15 giorni fa sono stato l’allenatore della Primavera della Defensa y Justicia, team di prima divisione, oggi guidato dall’ex collaboratore di Sampaoli con la Nazionale Argentina Sebastián Beccacece”.

Quando ha visto la prima volta Lautaro cosa ha pensato?
“Allenavo la categoria dei ’97 del Racing. Una selezione piena di promesse. Quando è arrivato Martinez ho subito pensato che fosse senza ombra di dubbio il migliore di tutti i suoi coetanei. E potendolo visionare poi giorno dopo giorno tale idea si è trasformata in convinzione definitiva”.

Che tipo di persona è?
“Ha molto personalità. Di carattere. Lo ha sempre dimostrato anche da adolescente”.

Pensava potesse fare così tanta strada in così poco tempo?
“Ha bruciato le tappe e questa è una costante della sua carriera. Diciamo che io sono stato il suo primo mister di una squadra professionistica giovanile. E anzi l’unico a tale livello. E si vedeva avesse quel quid in più. Ripeto: ha accelerato il suo processo di crescita”.

È un predestinato?
“Diciamo che ha tutte le qualità per sfondare ulteriormente”.

Ora l’Europa, con l’Inter…
“Lautaro già ha iniziato alla grande, bagnando il debutto con un gol. Ha una facilità impressionante di adattamento. Sarà l’attaccante titolare della Nazionale Argentina. Abbiamo bisogno di un cambio generazionale e lui sarà la nostra punta al prossimo Mondiale”.

Come lo vede in coppia con Icardi?
“Bene, mi piace. Martinez è molto versatile, con capacità incredibili. È bravo tecnicamente e forte fisicamente. Segna ed è potente. Può giocare con chiunque altro attaccante”.

Chi le ricorda per le sue caratteristiche?
“Io in lui vedo alcuni tratti di Aguero. Ci sono similitudini con il Kun”.

È cambiato ora che da ragazzino di periferia è diventato un giocatore famoso?
“No. L’altro giorno ho parlato con lui e andrò a trovarlo a Milano nei prossimi mesi. I contatti non sono andati persi. L’aspetto umano è fondamentale e lui sotto questo punta di vista è spettacolare. Se gli domandano di un tecnico, lui fa sempre il mio nome. Quello di un formatore. Ecco, rispecchia ciò che è: una persona umile, brava, che si preoccupa per gli altri. E che in campo fa la differenza”.

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Sezione: Esclusive / Data: Mer 25 luglio 2018 alle 16:35
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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