Bianconero domenica sera, bianconero sabato prossimo, ancora bianconero il giorno successivo. Poca fantasia cromatica in queste ultime decisive tappe per l'assegnazione dello scudetto, che dopo il recente weekend è ancora più destinato a rimanere in casa Inter. A San Siro, dopo il mezzo passo falso di Verona, la Juventus restituisce ai nerazzurri quanto credevano di aver perso contro il Chievo, lasciando le distanze invariate tra le milanesi. Un esito che sa, finalmente, di vittoria del round in questo scontro pugilistico tra Mourinho e Ancelotti. Ora che il portoghese è in netto vantaggio ai punti, non resta che il montante finale, quello del k.o., che teoricamente potrebbe arrivare domenica sera, quando l'Inter ospiterà il Siena (bianconeri...). Ma altrettanto teoricamente la Milano interista potrebbe invadere le piazze principali della città già sabato sera, quando si conoscerà l'esito di Udinese-Milan (altro sparring partner bianconero). Se i friulani confermassero il loro stato di forma e portassero a casa i 3 punti, Inter-Siena varrebbe solo per le statistiche e si giocherebbe dopo una nottata di festeggiamenti per uno scudetto vinto guardando la tv.

Numeri alla mano, questi i plausibili scenari della prossima giornata, che dovrebbe incoronare l'Inter campione d'Italia per la quarta volta consecutiva. Occhio però al Siena, maestro nel rimandare i festeggiamenti (brucia ancora il 2-2- dello scorso campionato), soprattutto quando gioca con il supporto della serenità. Serenità che ultimamente manca a uno dei protagonisti del Bentegodi, Mario Balotelli, il quale non riesce neanche a godersi una gemma (il momentaneo 1-2) che avrebbe mandato in visibilio chiunque ne fosse stato l'autore. Quel gesto timido ma deciso, il silenzio imposto ai tifosi avversari, è figlio di una tensione interna che il ragazzo si trascina da dentro, dopo il putiferio delle ultime settimane che neanche un 19enne dalla sua faccia tosta riesce a sostenere in toto. Poteva essere il gol scudetto, firmato proprio da lui, ma l'unica esultanza era rivolta al pubblico avversario che, come al solito, lo beccava da tempo con un sottofondo di fischi. In altri tempi se ne sarebbe fregato, oggi SuperMario è diventato insofferente ai maltrattamenti psicologici come prima lo era del regime educativo di Mourinho. Insomma, c'è sempre qualcosa che lo affligge, brutto segno considerando che è (si spera) agli inizi di una luminosa carriera. Peccato, soprattutto perché Balotelli è il protagonista assoluto dell'Inter negli ultimi 3 mesi, con 7 gol pesanti che hanno consentito di sopperire alla mancanza di gioco e condizione atletica della squadra. L'augurio migliore che gli si possa fare, a questo punto, è essere decisivo anche domenica prossima contro il Siena, festeggiando un'altra prodezza tra gli abbracci dei compagni e di tutta San Siro, la sua gente. Sempre che l'Udinese non lo bruci sul tempo...

Sezione: Editoriale / Data: Lun 11 maggio 2009 alle 09:05
Autore: Fabio Costantino
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