Nelle ultime settimane, sempre con più insistenza, il nome del Flaco Javier Pastore è stato accostato all'Inter. Uno scambio, magari condito da un conguaglio, con Wesley Sneijder. L'olandese e l'argentino, l'argentino e l'olandese. Di certo, Pastore non farebbe fatica ad adattarsi al calcio italiano, lui che qui c'è cresciuto. Al Palermo, ancora stropicciano gli occhi quando parlano di lui, quando ripensano alle sue giocate. 

Nel nuovo schema ideato da Stramaccioni, Pastore non sarebbe certo di troppo. Il posto sulla trequarti sarebbe suo. Ha capacità di ribaltare l'azione in maniera veloce, con classe e grande visione di gioco. Bravo nel trovare il tiro da fuori. E il suo ingaggio rientrerebbe perfettamente negli ideali della nuova Inter. Già, l'ingaggio. La causa del problema, della diatriba, nata tra la dirigenza nerazzurra e Wesley Sneijder. L'olandese non ha dato una risposta, la sensazione è che non accetterà. E l'Inter pensa. 

L'uno, Pastore, non è un'idea nuova per l'Inter, già due anni fa il Presidente Moratti pensò a lui come grande colpo: "50% di possibilità di vederlo in nerazzurro", si sbilanciò. Poi lo sceicco del PSG - tanto per cambiare - fece il resto: 45 milioni di euro e via in Francia. Il Flaco è felice alla corte di Ancelotti, anche se quest'anno non riesce a confermarsi sui suoi soliti standard. 

L'altro, Sneijder, dopo l'infortunio rimediato durante la sfida contro il Chievo Verona ha compromesso il suo cammino in nerazzurro. Il mercato di certo non manca, in Russia ma anche in Inghilterra il talento proveniente dal Real Madrid suscita ancora il suo fascino. E' un'operazione certamente non semplice da portare a termine, la valutazione tra i due è totalmente differente. Il numero 10 nerazzurro ha permesso di vincere tutto, ma in fase di rifondazione, in fondo, anche sognare è lecito... 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 01 dicembre 2012 alle 00:01
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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