“Se il buongiorno si vede dal mattino…”, questo sarebbe stato un altro titolo possibile per commentare la prima gara ufficiale della nuova Inter. Però, e il però c’è, non esaltiamoci troppo perché l’Hajduk Spalato è apparso un avversario molto meno temibile di quanto ci si potesse aspettare. Gli aspetti positivi ci sono, eccome. Innanzitutto, c’era il rischio di sottovalutare il primo impegno ufficiale, contro una squadra più avanti nella preparazione e in uno stadio tanto colmo, quanto caldo. E’ stato anche il vero debutto per i nuovi acquisti. Handanovic ha già dimostrato di aver sicurezza da vendere e, nell’unica vera occasione in cui è stato chiamato in causa, si è fatto trovare più che pronto. L’inedita coppia Chivu-Silvestre deve ancora conoscersi. Nel primo quarto d’ora, la fase difensiva è andata in difficoltà con qualche pallone tagliato messo in area. Fortunatamente, siamo l’Inter e alla prima occasione buona siamo andati in vantaggio.

Lo abbiamo detto più volte nelle ultime settimane, Sneijder c’è, ha voglia ed è al centro del nuovo progetto di Stramaccioni. Quale modo migliore di dimostrarlo con un gol che ha unito tecnica, sangue freddo e precisione? Rodrigo Palacio è apparso subito in palla e, soprattutto, ha dimostrato di essere subito in sintonia con i compagni di squadra e di essere avanti anche a livello atletico, provando a saltare l’uomo fino agli ultimi secondi di gara. La cerniera di centrocampo formata da Guarìn e Cambiasso non ha avuto molto da fare ma le geometrie del colombiano hanno allargato la (non rocciosissima) difesa croata. Per il resto solito Milito, splendido nel realizzare il lavoro che ha permesso a Sneijder di segnare la rete dell’1-0. Proprio i movimenti dell’argentino hanno messo alla porta Pazzini: Stramaccioni predilige una prima punta che dia profondità e che permetta ai trequartisti di andare in gol. L’ex numero 7 è una boa classica, da questo deriva la scelta di non credere più in lui.

Una novità, o molto più semplicemente una conferma di quanto di buono visto nelle ultime settimane, arriva dal nuovo numero 7. Philippe Coutinho ha dimostrato di avere quel carattere di cui si è tanto parlato e che ha maturato nella sua esperienza all’Espanyol. Fisicamente può crescere ancora (vedi spallata sul lato corto dell’area poco dopo il suo ingresso in campo) ma, dal punto di vista tecnico, non c’è niente da dire (vedi rete del definitivo 3-0, palla posizionata con educazione sul palo lontano e, per poco, anche il buon e intramontabile Pizzul non si scompone). Insomma, l’avversario è quello classico da calcio d’agosto ma le insidie c’erano eccome. La nuova era nerazzurra, con nuovo tecnico, nuovi giocatori e, soprattutto, nuovi azionisti, è partita al meglio. E anche i nostri nuovi amici cinesi avranno sicuramente apprezzato la maglia rossa. Rosso di sera, bella Inter si spera…


P.S Abbiamo vinto, va bene. Abbiamo giocato bene, ancora meglio ma la sensazione è che qualche innesto serva. Il vice Milito è obbligatorio, un centrocampista in più non farebbe male, anche se per le caratteristiche dipende dalla scelta che farà Stramaccioni (4-2-3-1 o 4-3-2-1). Senza dimenticarci del sogno Lucas: Moratti è stregato, Branca e Ausilio ci proveranno fino alla fine, con la consapevolezza che la RifondInter è partita, con un progetto molto, molto concreto.

 

Twitter: @albi_santi

Sezione: Editoriale / Data: Ven 03 agosto 2012 alle 00:01
Autore: Alberto Santi
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