Le porte le ha aperte ufficialmente Javier Zanetti, “Chi non vuol restare è meglio che tolga il disturbo”, i destinatari sono multipli, Handanovic e Jovetic su tutti, dopo le dichiarazioni del post-Empoli quanto mai fuori luogo. Handanovic, sicuramente più di JoJo, ha probabilmente diritto a pretendere qualcosa in più, ma anche lui non è esente da colpe in una stagione di alti e bassi, che l’Inter concluderà con un onorevole quarto posto, che non è comunque il terzo che era stato fissato come obiettivo della stagione.

Quelle che stridono più di tutti sono piuttosto le dichiarazioni di Jovetic, forse il più deludente, considerate le aspettative e le sue qualità, di tutta la rosa. Non vuole più trascorrere una stagione in panchina, dice, ma forse dovrebbe prima di tutto fare un esame di quella che è stata la sua stagione. A parte le prime due partite contro Atalanta e Carpi e forse anche a Udine, non si ricordano gare memorabili del 10, a cui probabilmente serve un bel bagnetto di umiltà. A un certo punto è sparito in panchina, ma di occasioni ne ha avute fin troppe per dimostrare quello che non è riuscito a fare neanche a Manchester. Se avesse fatto sempre la differenza, a cominciare dagli allenamenti, non sarebbe finito nel dimenticatoio per così tanto tempo. Chi non è contento o non ha abbastanza stimoli quindi è meglio che faccia le valigie, anche perché la prossima stagione l’Inter non può permettersi di sbagliarla e fallire il ritorno in Champions League. Serve quindi assolutamente uno spogliatoio forte e unito, senza il “partito degli scontenti” che è stata una delle zavorre più pesanti nei mesi di gennaio e febbraio.

Ultime considerazioni sulla partita con il Sassuolo, fare uno sgarbo al Milan e finire la stagione con una sconfitta sarebbe proprio un’infinitesima soddisfazione in una “guerra tra poveri”. Ci fosse in palio qualcosa di più importante magari ci si potrebbe anche pensare, ma per un preliminare di Europa League meglio non macchiare una maglia gloriosa come quella nerazzurra. Penso sia meglio invece pensare a migliorare quei 67 punti che rimangono il miglior piazzamento degli ultimi 5 anni: per arrivare al livello della “Juventus dei Cannibali” si comincia proprio da qui.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 13 maggio 2016 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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