La creatività è un'intelligenza che si diverte. Non sappiamo quanto si stia divertendo in effetti Beppe Marotta, indaffarato nel completare la rosa del post Conte ed Hakimi. Interpellato già la scorsa settimana sul mercato in entrata, l'ad ha affermato che per quest'anno adopererà il flusso delle sue idee "più che il denaro", ribadendo che a monte del nuovo piano strategico del club vi è la ben nota contrattura economica che impedirebbe a tutte le squadre di chiudere "operazioni pesanti". Ecco perché per sostituire Hakimi i nomi fluttuano ancora da Bellerin a Nandez, passando per Dumfries, Zappacosta, Lazzari, Alex Telles, Kurzawa, Van Aanholt ed Emerson Royal, quest'ultimo non è un lapsus con Palmieri ma il primo erede designato del marocchino, prima che Marotta venisse sommerso dagli altri già citati spunti creativi.

Siamo al 19 luglio, 8 giorni sono già passati dalla notte magica di Wembley, mentre come ci ha tenuto a sottolineare l'ad, molti altri ne mancano alla fine del mercato. La sensazione che traspare come sempre dalle risposte attente e serene date ai giornalisti è che non ci sia nessuna fretta, il messaggio nascosto invece è quello di continuare a dare spazio all'impresa dell'Italia perché il clou della campagna acquisti avverrà ad agosto. Del resto lui ci ha già fatto capire che all'istintività di certe azzardate operazioni post-Europei del passato (sì, il riferimento è a Joao Mario) preferisce l'analisi, la cautela e l'azione studiata, un po' come in natura è il tessere di una tela da parte del ragno. Nella morsa di Marotta potrebbero esserci finiti il Cagliari e l'Arsenal: per Nandez sarà fondamentale un discorso di contropartite, per Bellerin la formula che convinca i Gunners. Una parte in ballo fra le tante dovrà cedere e, pur senza il denaro ma con l'esperienza e la creatività che ha portato, come ultimo esempio, al ratto di Calhanoglu ai cugini, siate certi che non sarà il nostro ad.

Nel frattempo it's coming to Milan. L'Inter ha portato a casa il primo 'trofeo' della stagione nella Lugano Cup vinta ai rigori contro la formazione di casa, che lo scorso anno è arrivata quarta in Super League svizzera ed è più avanti nella preparazione visto che inizierà il campionato già questo fine settimana. Nell'attesa dei titolarissimi, le indicazioni positive per Inzaghi arrivano soprattutto da Dimarco, Agoume e Satriano, con il primo già confermato per la fascia sinistra come vice Perisic, mentre tecnico e dirigenti valuteranno chi degli altri due può già meritarsi una chance in prima squadra. La creatività di Marotta ma anche quella di Inzaghi serviranno pure in quest'ambito, Dalbert e Nainggolan hanno invece tutta l'aria di non voler regalare scenari fantasiosi e non si faranno rimpiangere.

La vittoria contro i bianconeri del Canton Ticino è arrivata con una maglia azzurra che, nonostante le critiche, si fa apprezzare se indossata dai calciatori sul terreno di gioco più di quando la vediamo esposta nello store, oltretutto trattasi pure di un colore che quest'estate porta bene. Al di là dei giudizi estetici e della strofa della canzone, ci siamo abituati a vedere la maglia nerazzurra dei campioni del passato venire stravolta ogni anno per non troppo astruse ragioni di marketing, da ciò ne deduciamo che una certa creatività in stile Marotta continui ad essere di casa anche tra i designer della Nike. I tifosi, ovviamente, chiedono in primis che la nuova 'squamata' dei campioni d'Italia venga onorata, quindi sudata in campo in quanto il blu scuro darà un effetto nero.

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Sezione: Editoriale / Data: Lun 19 luglio 2021 alle 00:00
Autore: Daniele Alfieri
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