Come nella più italica delle tradizioni, adesso è tutto uno sbrodolare complimenti a Simone Inzaghi e alla sua Inter. Fino a pochi giorni fa, era tutto un "crisi Inter" e "Inzaghi inadeguato", mentre ora, dopo alcune vittorie, ecco i giudizi ribaltati. Quando i risultati condizionano tutto. Troppo. "L’ampio raggio d’azione di Federico Dimarco serve a spiegare che cos’è diventata tatticamente l’Inter di Simone Inzaghi dopo due anni di lavoro alla Pinetina, sotto l’apparentemente imperturbabile 3-5-2: una scatola rovesciata, in cui i cioccolatini sono usciti dalle loro sedi e vanno dappertutto", evidenzia la Gazzetta dello Sport.

Secondo la rosea, il lavoro di Inzaghi è andato oltre quello di Antonio Conte, che comunque a Milano aveva portato uno scudetto. Inter più aggressiva e più offensiva, più imprevedibile e con maggior palleggio. "Il 3-5-2 di riferimento si vede più sui giornali che in campo - spiega la rosea -. Bastoni non è un difensore piantato dietro. Sfrutta l’educazione ricevuta a Zingonia da Gasperini. Può salire in mediana ad aiutare la costruzione, a cercare il lancio in diagonale per l’inserimento di Barella oppure spingere sulla fascia. In questo caso Dimarco sale altissimo o si accentra e batte le vie intere. Al fischio d’inizio, si disarticola subito anche il tridente in mediana: il regista centrale, Brozovic (o Calhanoglu) si abbassa a costruire con la collaborazione dei difensori, mentre Barella e Mkhitaryan si alzano a ridosso delle punte. Subito alti anche i due esterni". Nel momento clou della stagione, la forma sta tornado a livelli alti e i risultati si vedono anche a livello di qualità del gioco. Adesso serve trovare continuità fino a fine stagione. Magari fino a Istanbul.

Sezione: Copertina / Data: Ven 05 maggio 2023 alle 09:02 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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