Per analizzare i problemi della difesa dell'Inter, la Gazzetta dello Sport ha intervistato Beppe Bergomi. "Kolarov unico innesto? Non c’è dubbio che abbia commesso errori. Ma ha già fatto vedere che diventerà importante", dice l'ex capitano nerazzurro.

Cosa è successo alla difesa dell’Inter?
"Magari Conte ci smentirà, ma a me sembra che è il modo di difendere a essere diverso dall’anno scorso: vedo una squadra che accetta di più l’uno contro uno. I giocatori sono bravi e stanno facendo il massimo, ma non ci sono difensori veloci per giocare in situazioni di campo aperto".

Quanto pesa aver cambiato linea sette volte in nove gare?
"Lo dico io perché Conte, che quest’anno sta comunicando in maniera diversa, non lo ha mai fatto, ma tante cose possono averla condizionata, tra il Covid e aver finito di giocare per ultima. E là dietro ha perso un giocatore che forse non era perfetto per la difesa a tre, Godin, ma aveva carisma e personalità e non è stato sostituito".

La fase difensiva non sono solo i tre dietro: dov’è che serve di più un aiuto? Nelle fasce con giocatori offensivi o nel filtro di centrocampo?
"In mezzo. L’anno scorso l’Inter ha trovato la quadra col 3-5-2, con Barella e Gagliardini a fianco di Brozovic. Le cose sono cambiate nel tentativo di difendere in maniera diversa e in quello di inserire un trequartista, che porta ad avere meno filtro. Sono scelte".

Più che una mancanza di bilanciamento, stanno pesando gli errori individuali?
"Sono errori di gente non abituata a essere lì in quel momento. Ma non mi preoccupano, a meno che questa tendenza non migliori. Il rientro di Skriniar? Sì, lo vedo nel terzetto titolare. Come Godin è sempre un adattamento, ma averne come lui".

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Sezione: Copertina / Data: Ven 06 novembre 2020 alle 08:49 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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