"Non si può arrivare all'Inter senza passare da José Mourinho. José qui è ovunque". Con queste parole, Leonardo ha introdotto in conferenza stampa di presentazione il suo concetto per quanto riguarda il tecnico che più influisce sul presente dell'Inter nonostante sia andato via sul più bello, dopo la leggendaria notte di Madrid. Nei giorni scorsi, il portoghese aveva invitato tutti i tifosi nerazzurri a sostenere Leonardo proprio come si era fatto con lui, con altrettanta passione. Quest'oggi, Leo ha ricambiato quelle belle parole svelando anche un particolare del proprio rapporto con il vate di Setubal: "Lo conoscevo, è stato davvero splendido. L'ho chiamato, ci siamo confrontati su tante cose, mi ha dato i suoi pareri. Non perché sia il 'grande José', ma perché è un uomo intelligente che qui è presente ancora ed ha lasciato qualsiasi cosa. Sono felicissimo di tutto quanto mi ha dato. Lo considero un fuoriclasse, dietro le brillanti conferenze stampa c'è un lavoro infinita, dedica la sua vita a quello. Il lavoro si vede ancora qui". Parole importanti, che denotano la volontà di Leonardo di passare da un allenatore che è ancora un fantasma alla Pinetina per iniziare subito al meglio, dando un chiaro segnale al gruppo ma anche ai numerosi tifosi rimasti legatissimi a JM.

Un'ottica completamente nuova, quella di Leo, che ha deciso di entrare subito in contatto con Mourinho, di esserne un amico con il quale confrontarsi spesso piuttosto che prendere quella figura come un'incombente ombra dalla quale prendere le distanze il più possibile. Così aveva scelto di fare Rafael Benitez, che rappresenta ormai l'ex allenatore dell'Inter: lui, sin dal primo giorno, ha voluto staccarsi da Mourinho in tutto e per tutto, secondo qualcuno anche facendo rimuovere le foto dell'allenatore portoghese che ancora campeggiavano ad Appiano, una leggenda che ancora non si è saputo se veritiera o meno. Quello che restava era però un'impressione di un Benitez quasi oppresso dalla figura di Mourinho, tanto da doverla esorcizzare a più riprese, quando si parlava di metodi di allenamento - Rafa attaccò il non-lavoro in palestra mourinhano - ma anche quando c'era da giustificarsi perché "la squadra è stata spremuta da Mourinho lo scorso anno". Se Benitez si aspettava di avere i giocatori belli freschi proprio perché Mou glieli avrebbe dovuti 'conservare' - soprattutto poi dopo un Mondiale - si sbagliava di grosso.

E proprio questa sorta di fantasma di Mourinho che trasmetteva terrore anche negli occhi di Rafael - un terrore psicologico, si intenda - ha condannato l'allenatore spagnolo, tanto che Moratti stesso ha confermato che questo è uno dei motivi della rottura. Un errore, però, che va anche imputato alla società, la quale ha scelto di staccarsi da Mourinho scegliendo in estate Benitez, ed ora ha fatto un passo indietro tornando con Leonardo ad un uomo che con il portoghese ha rapporti brillantissimi, e lo ricorda in qualche maniera seppur molto lontana. Adesso, comunque, non è il momento delle critiche: con quelle sensazioni che José sapeva trasmettere alla squadra, Leonardo dovrà saper ripartire al meglio già in questo gennaio di fuoco. Come avrebbe fatto l'amato Mourinho, senza paura, con la testa solo alla vittoria.

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Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Mer 29 dicembre 2010 alle 20:00
Autore: Fabrizio Romano
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