Dopo i primi tre punti conquistati in Champions grazie al successo sul campo del Viktoria Plzen, l'Inter di Inzaghi vola a Udine per l'esame contro la squadra di Sottil, reduce da quattro vittorie di fila e sorpresa di questo inizio campionato. Solito 3-5-2 per i nerazzurri: in porta torna Handanovic, davanti a lui conferma per Acerbi al centro del reparto difensivo con ai fianchi Skriniar e Bastoni. Sulle fasce giocano Dumfries a destra e Darmian a sinistra, Mkhitaryan prende il posto dell'infortunato Calhanoglu nella mediana completata da Brozovic e Barella. In attacco spazio al tandem Dzeko-Lautaro Martinez. Modulo speculare per l'Udinese, che ovviamente schiera l'undici dei titolarissimi: in difesa recupera Bijol con Nuytinck che parte dalla panchina, a centrocampo Pereyra, Lovric, Walace, Makengo e Udogie formano l'asse dei cinque. Davanti Deulofeu in coppia con Beto.

Entrambe le squadre puntano sulla pressione alta, ma al 2' Bastoni manca l'anticipo sulla trequarti avversaria e l'Udinese per poco non ne approfitta con la ripartenza portata avanti da Deulofeu e conclusa dal destro di Lovric sul fondo. Dopo meno di tre minuti sul cambio di fronte Darmian si accentra palla al piede chiamando l'uno-due a Lautaro, mentre Mikhitaryan si allarga a sinistra, ma sull'ultimo passaggio l'esterno viene steso da Perez: dal calcio di punizione dal limite Barella con il destro a giro sopra la barriera stappa il match. Primo gol stagionale su tiro diretto da fermo, scaturito da un interessante schema d'attacco dei nerazzurri. Dopo il vantaggio immediato l'Inter commette però l'errore di chiudersi nella propria metà campo, lasciando il pallino del gioco ai friulani. Pereyra sulla destra è l'arma in più della squadra di Sottil: l'argentino prima fa ammonire Bastoni, poi Mkhitaryan, e dallo stesso cross su punizione è fatale la deviazione di Skriniar nella propria porta. Dopo l'1-1 al 22', i nerazzurri alzano nuovamente il baricentro e il pressing sui difensori avversari. L'Udinese si difende con una linea a cinque per contenere le offensive di Dumfries e soprattutto di Darmian: dal cross del 36, sponda di Dzeko di petto per il mancino di Bastoni che scheggia la traversa e finisce in corner dopo il salvataggio di Silvestri. Poi al 30' Inzaghi temendo i tanti duelli fisici sostituisce lo stesso centrale e l'altro ammonito dell'incontro Mkhitaryan con Dimarco e Gagliardini. L'Inter continua a spingere, stavolta dalla corsia di destra: Dumfries ha la meglio su Udogie e riesce a pennellare per Dzeko, che però di testa non inquadra lo specchio. Al 39' Pereyra supera in tunnel Darmian ma poi trova davanti a sé Dimarco, che subisce l'intervento in ritardo del brasiliano: giallo anche per l'ex Watford. Il difensore nerazzurro si fa notare non solo per le chiusure puntuali, ma anche per il contributo nelle trame in zona offensiva. Più in difficoltà nel difendere Darmian, che in chiusura di primo tempo entra in gioco pericoloso su Becao rimediando l'inevitabile ammonizione.

Alla ripresa sale in cattedra Dumfries che vince l'ennesimo duello con Udogie costringendo il 13 friulano al fallo con giallo, poi l'olandese prova il colpo del raddoppio dando densità in mezzo all'area su corner o in appoggio a Dzeko e Lautaro. La partita rimane fisica e agguerrita come dimostrano le ammonizioni per Becao e Brozovic (il croato già diffidato salterà Inter-Roma dopo la sosta), mentre al 63' Lovric si invola in ripartenza approfittando di un'Inter più sbilanciata e senza filtro, ma il destro trova la deviazione in corner di Handanovic. Dal 61' al 70' altri cambi: nell'Udinese entra Samardzic al posto di Makengo, poi Ehizibue e Success rilevano Pereyra e Beto, nell'Inter fuori Darmian e Dzeko, dentro D'Ambrosio e Correa. Dimarco sale quindi sull'esterno sinistro di centrocampo, mentre D'Ambrosio si sistema in difesa alla destra di Astori con Skriniar che passa a sinistra. Dall'altra parte è l'ingresso di Success a dare la scossa offensiva alle iniziative dei friulani, con Deulofeu che al 73' centra il palo. Spazio poi a De Vrij nell'Inter e ad Arslan ed Ebosse nell'Udinese, escono Astori, Lovric e Udogie. Ed è proprio l'olandese neo entrato prima a regalare il calcio d'angolo sulla pressione di Success, poi a perdersi in marcatura Bijol, che sul corner calciato da Deulofeu trova l'anticipo di testa sul primo palo battendo in diagonale Handanovic. Nel finale Inter all'arrembaggio, ma è ancora l'Udinese a essere letale in contropiede con il tris di testa di Arslan, rimasto solissimo ancora su cross di Deulofeu. Finisce 3-1 per i friulani un match in cui l'Inter ha comandato per gran parte il possesso palla (56%) ma si è dimostrata ancora una volta spenta e imprecisa negli ultimi metri di campo: 14 i tentativi verso la porta di Silvestri, di cui solamente 3 centrano lo specchio, mentre sono ben 20 le conclusioni dei padroni di casa, tra cui i 2 gol e le 4 parate di Handanovic. Inzaghi viene tradito ancora una volta dai cambi, al contrario Sottil rivitalizza la sua Udinese con le sostituzioni a centrocampo e soprattutto l'entrata di Success. De Vrij colpevole nel 2-1, Correa fallisce ancora. Il tris di Arslan, subentrato a Lovren, è la ciliegina sulla vittoria meritata dei friulani.

Sezione: Angolo tattico / Data: Lun 19 settembre 2022 alle 11:10
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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