Il pareggio casalingo contro il Torino lascia scalpito il rammarico dell'Inter per il mancato aggancio del primo posto in classifica, ma il 12esimo risultato utile consecutivo e il consolidamento dell’imbattibilità in campionato sono argomenti più che validi per essere soddisfatti. Tracciando un bilancio in merito alla prova degli esterni nerazzurri (sia offensivi che difensivi) nel lunch match della scorsa domenica, emerge un’assodata e rimarchevole discrepanza tra il rendimento dell’out di destra e la fascia sinistra.

Il credo tattico di Luciano Spalletti, come oramai ben risaputo, si volge a un sistema di gioco in cui è di primaria importanza la mobilità e versatilità degli interpreti del gioco sulle fasce. I giocatori a cui l’allenatore nerazzurro si affida sono difatti sempre gli stessi: Danilo D’Ambrosio e Antonio Candreva a destra, Yuto Nagatomo e Ivan Perisic sulla corsia di sinistra. Questi gli “irrinunciabili” dei quali il tecnico di Certaldo non ha mai fatto a meno nel corso delle ultime sei gare.

Nel match di San Siro al cospetto della compagine granata l’Inter ha equamente distribuito la percentuale di impostazione delle trame offensive: il 31% delle azioni in fase d’attacco si sono intensificate sulla sinistra, stessa forbice per le iniziative sviluppate al centro del campo. Il restante 38% riguarda i tentativi dal lato destro. Il dato preoccupante, invece, concerne la provenienza dei tiri verso lo specchio avversario: il 95% delle conclusioni nerazzurre sono partite dalla porzione centrale del terreno di gioco (ne sono da esempio il gol di Eder e la traversa di Vecino). Il restante 5% è partito da sinistra (con due tiri di Perisic). Nessuna conclusione sviluppatasi dalla fascia destra. Questa la statistica che sottolinea come Antonio Candreva, abbia preferito puntare sul cross, sua specialità, piuttosto che attaccare la porta e rendersi pericoloso in fase di conclusione (zero tiri nello specchio per l’ex Lazio). A questo sul conto dell’ala destra c’è da aggiungere che non ha vinto alcun contrasto o duello aereo nel corso della partita.

Non delude Ivan Perisic, almeno dal punto di vista statistico: il croato porta a termine l’82% dei passaggi, partecipa al 4,7% del possesso palla nerazzurro e, oltre a tentare due volte la conclusione, vince anche quattro contrasti aerei. Sulla stessa corsia Yuto Nagatomo ci mette il solito impegno: se i tiri in porta scarseggiano da parte sua (ma questa non è una novità), d’altra parte il rendimento del nipponico fornisce ottime statistiche, vale a dire il 75% di passaggi completati e anche la capacità di vincere i duelli aerei. Dall’altro fronte D’Ambrosio tiene alta la guardia: il terzino vince tre contrasti e due duelli aerei, effettua 64 passaggi (6,1% di possesso palla) e ci prova anche di testa, su calcio d’angolo, senza però inquadrare la porta.

Valutando la heat map (dati Whoscored.com), è possibile notare di come gli esterni granata abbiano fatto valere la propria superiorità a livello di corsa sulla propria fascia destra: De Silvestri e Iago Falqué (due tra i migliori in campo tra le fila degli ospiti) hanno infatti agito con più mobilità nella zona di Nagatomo e Perisic. Così come dall'altra parte D'Ambrosio e Candreva hanno senz'altro corso di più rispetto ai rivali Ansaldi e Ljajic, entrambi ex nerazzurri. Evidente anche la disparità tra le opposte corsie dell'Inter: a destra, a livello di copertura di campo e

Sezione: Stats / Data: Gio 09 novembre 2017 alle 14:42 / Fonte: Dati Whoscored
Autore: Andrea Pontone / Twitter: @_AndreaPontone
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