La vittoria dell'Inter a Bergamo, in rimonta a spese dell'Atalanta, ha permesso a Simone Inzaghi di diventare l'unico allenatore negli ultimi 35 anni a toccare quota 250 panchine di Serie A vincendo 143 volte. "Ma quel che mi preme è portare trofei ai miei club", ha sottolineato a margine della partita l'ex Lazio. Che, secondo la Gazzetta dello Sport, ha fatto svoltare la Beneamata in tre mosse: in primo luogo limitando il turnover, sistematico nella prima parte di stagione quando i risultati erano altalenanti. In questo modo Dumfries e Dimarco sono rimasti i padroni delle fasce, il centrocampo ha trovato un equilibrio con Calhanoglu in mezzo, infine la porta ha trovato in Onana il suo guardiano titolare, "una decisione ha rasserenato lo spogliatoio", si legge sulla rosea

Inzaghi ha unito queste scelte di formazione a livello di uomini alla continuità tattica, trasformando quello che sembrava un limite in valore aggiunto: "questo è un gruppo abituato da anni ormai, ovvero dall’arrivo di Conte nel 2019, a giocare con lo stesso schema, seguendo principi di gioco tutto sommato non distanti tra di loro, pur con le dovute differenze. Un’Inter che aveva poche certezze di risultati, avrebbe rischiato - nelle idee del tecnico - di smarrire anche quelle filosofiche", sottolineano i colleghi.

Infine, Inzaghi ha ritrovato il rapporto con i big, dopo un avvio che aveva mostrato crepe, da Barella a Dumfries fino a Bastoni passando anche per Skriniar, sul quale il tecnico ha saputo far scudo.

Sezione: Rassegna / Data: Lun 14 novembre 2022 alle 10:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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