Dopo un lungo silenzio, torna a parlare Eusebio Di Francesco e lo fa alla Gazzetta dello Sport. Nella chiacchierata anche un commento al momento dell'Inter.

Dalla semifinale di Champions allo stop. Il calcio è senza memoria?
"Sì, ma fa parte del gioco. Comunque quando, come nel mio caso, un allenatore non fa bene per poco più di trenta partite – fra Samp, Cagliari e Verona – è anche perché non ha avuto modo di dare continuità a un lavoro. Comunque non sfuggo dalle mie responsabilità. Tra l’altro, è stato detto che io ero legato al denaro, invece le dico che alla Samp – dove volevo andare via già alla 2a giornata perché non ero d’accordo con le scelte – si è parlato di esonero, mentre ho rescisso, lasciando quasi due anni. Stessa cosa ho fatto a Cagliari, perché i progetti non erano stati rispettati: ho fatto togliere una clausola rescissoria da 3 milioni. A me piace allenare con le persone giuste".

Passiamo alle sorprese del campionato: Udinese e Atalanta.
"Sottil sta facendo un ottimo lavoro. Ha potenzialità fisiche e tecniche, come richiede il calcio moderno. Senza coppe, poi, l’Atalanta può andare lontano".

E le delusioni Juve e Inter?
"La Juve paga gli infortuni, la tournée estiva ti uccide. Non ha potuto fare una preparazione adeguata. I giovani sono interessanti, ma sono stati costretti a essere titolari. L’Inter ha avuto qualche stop di troppo, ma potenzialmente è fortissima. Si riprenderà. Occhio però al Napoli. Spalletti ha trovato l’alchimia giusta".

Giochista o risultatista?
"Ora vorrei mettermi in mezzo, ma vedo più volentieri una partita di chi gioca bene. Pioli ha fatto dei progressi enormi. Lo scorso anno il Milan non era la più forte, ma era una squadra".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 20 settembre 2022 alle 12:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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