Vecchi a IC: "All'intervallo ho detto ai giocatori quello che avrei detto ai ragazzi della Primavera. Bravi loro"

Al termine di Inter-Crotone, Stefano Vecchi commenta ai microfoni di Inter Channel la sua ultima partita sulla panchina della prima squadra: "Bella Inter, era quello che cercavamo. Abbiamo chiesto sostegno anche al pubblico e nel secondo tempo tutti insieme abbiamo portato a casa il risultato. Ho il 100%, record difficilmente battibile (ride, ndr). Speriamo di avere ... No, lasciamo stare! Non dico nulla che altrimenti sembra che voglia continuare ad allenare l'Inter, meglio evitare (ride, ndr). Non voglio passare per quello che vuol fare il fenomeno, ci siamo consegnati alla società e possiamo solo ringraziarli per la stima in un momento come questo. Significa che abbiamo fatto un ottimo lavoro con i nostri ragazzi, possiamo ringraziare per averci fatto vivere questi giorni in questo che è un frullatore, ma alla fine abbiamo vinto. Abbiamo giocato due partite con grande ordine e attenzione, merito ai ragazzi che si sono applicati e han cercato di fare quello che è stato loro chiesto. Alla fine ho messo in campo il potenziale maggiore dalla panchina per sparigliare le carte, se non si fosse fatto male Ranocchia avremmo messo un'altra punta. Mi giro e trovo in panchina gente come Eder e Jovetic, non si può dire non ci sia talento. Poi bisognava metterli al loro posto in campo. All'intervallo ho cercato di dire quello che avrei detto ai ragazzi della Primavera, almeno il 95%. Avevo di fronte giocatori che in questi giorni ho visto in difficoltà, bisognava scuoterli e metterli di fronte alle loro mancanze, dando comunque loro una mano. Dovevo cercare di dar loro delle soluzione per uscire da questo momento facendo leva sul loro orgoglio. All'allenatore le cose vanno bene se il gruppo poi esegue. Questa esperienza mi lascia grande consapevolezza e fiducia per me e il mio staff. Il fatto che i ragazzi abbiano accettato consigli e metodi di allenamento, comprese le analisi, mi permette di portarmi via la consapevolezza di poter far bene questo lavoro".